Dopo il webinar su come gestire e conciliare riapertura, distanziamento, produttività e margini, in questo preciso momento storico, abbiamo approfondito un altro tema importante e molto attuale, ossia come affrontare l’emergenza finanziaria con focus su:
Nel corso dell’evento Fabrizio Vissio, direttore di filiale di Torino di BeneBanca, ha illustrato in modo semplice e chiaro il DL Liquidità ponendo l’accento sulla differenza tra la realtà operativa delle Banche, che si sono confrontate con smartworking e un improvviso aumento della digitalizzazione dei processi valutativi, e la comunicazione che arriva agli imprenditori dai mezzi di comunicazione.
Molta enfasi è stata posta sulla necessità di un dialogo trasparente e in piena fiducia e condivisione che si deve instaurare tra banca e azienda. Proprio in questa fase sarà sempre più importante giocare a carte scoperte, perché l’incertezza sugli scenari futuri deve essere utilizzata in modo costruttivo per dimensionare in modo sostenibile i debiti dell’azienda per garantire continuità evitando situazioni di debito eccessivo frutto di entusiasmi del momento.
Molto chiaro è stato il messaggio dell’Amministratore Delegato di Open Finance srl, Fabio Picchio, la nostra divisione orientata alla consulenza strategica e operativa nel campo amministrativo e finanziario: “Preservare la liquidità, mantenere un equilibrio solido e duraturo con i clienti per non compromettere la continuità finanziaria e gestire bene gli acquisti ed il rapporto con i fornitori: queste sono le leve per una sana gestione del cash flow in questa fase così finanziariamente delicata”. L’intervista condotta dall’Ing. Thomas Candeago ha evidenziato come si possa sfruttare questo momento anche per guadagnare posizioni negoziali forti con clienti e fornitori se si è capaci di gestire bene la liquidità aziendale.
Ferruccio Sassone, dottore commercialista, CEO di Open srl, ha illuminato il pubblico su un concetto mal interpretato sino ad oggi: l’obbligo a dotarsi di budget di cassa e business plan oltre che di un assetto organizzativo adeguato non è stato rimandato dal DL 23, bensì solo i termini dai quali diventano obbligatorie le segnalazioni da parte dei soggetti preposti al controllo. Quindi il codice per la crisi d’impresa è già operativo, ed oggi più che mai è fondamentale che un imprenditore si tuteli da possibili conseguenze personali gravi, anche penali, a cui può andare in contro in caso si venisse a verificare una situazione di Crisi d’Impresa. Le conseguenze legate all’assenza di evidenze che possano certificare la presenza e l’adeguatezza degli strumenti atti a evidenziare il presentarsi di possibili situazioni di crisi sarebbero molto pesanti per l’amministratore. Il nostro CEO suggerisce l’unica soluzione possibile: dotarsi di business plan, budget di cassa e farsi certificare da un soggetto terzo l’adeguatezza dell’assetto organizzativo.
Nel corso dell’intervento il dottor. Fabio Giampietro, Amministratore di FG consul ha rappresentato i cavilli applicativi ed i buchi del protocollo attuale. La gestione degli accessi, della sanificazione, l’uso dei DPI, l’organizzazione degli spazi, degli orari e dei turni di lavoro, la dilatazione dei tempi, sono stati oggetto di approfondimento ed analisi con grande interesse da parte dei partecipanti che ha richiesto numerosi chiarimenti e delucidazioni.
Produttività e marginalità: Ezio Bianchini , senior consultant della nostra divisione Open Tech, esperto in processi industriali, ha affrontato 5 tematiche chiave per guidare le aziende nella ripartenza per affrontare il contenimento dei costi e la riduzione di marginalità:
Dall’intervento sono emersi in modo determinante alcuni elementi che l’impresa deve necessariamente affrontare:
Alla base di tutto resta però la necessità di saper misurare in modo analitico la propria capacità produttiva dopo aver implementato i nuovi protocolli di sicurezza post COVID, così da sapere quanta marginalità si deve recuperare.
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