21 Gennaio 2021
ZES, ovvero Zone Economiche Speciali: esistono misure agevolative?
La nuova Legge di Bilancio (L. 178/2020) ha introdotto una specifica agevolazione fiscale per le aziende che investono nelle Zone Economiche Speciali (ZES).
La misura è regolata dall’art. 1, commi 173-176 e si rivolge alle imprese che intraprendono una nuova iniziativa economica nelle zone suddette.
Ma facciamo un passo indietro. Cosa sono le ZES?
Per ZES si intende una zona geograficamente delimitata e chiaramente identificata, costituita da aree non territorialmente adiacenti, purchè presentino un nesso economico-funzionale. Inoltre, devono comprendere almeno un’area portuale.
Le regioni meno sviluppate (quelle cioè con un PIL pro capite inferiore al 75% della media europea) e quelle cosiddette “in transizione” (ossia quelle con un PIL pro capite tra il 75 ed il 90% della media europea) possono proporre l’istituzione di una o due zone nel caso in cui siano presenti più aree portuali.
L’assenza di queste ultime non costituisce per forza un limite: infatti le regioni prive di aree portuali, possono presentare una proposta in forma associativa. Le ZES hanno una durata minima di 7 anni e massima di 14, prorogabile fino ad un massimo di ulteriori 7 anni.
Attualmente, esistono le seguenti ZES:
- Calabria
- Campania
- ZES Ionica interregionale Puglia e Basilicata
- ZES Adriatica interregionale Puglia-Molise
Le agevolazioni
Al momento, le imprese che avviano un programma di attività economiche imprenditoriali o effettuano investimenti incrementali all’interno delle ZES possono contare su:
- Procedure semplificate, tramite protocolli e convenzioni tra gli enti locali e statali.
- Regimi procedimentali speciali, che prevedono termini ristretti e adempimenti semplificati.
- Credito di imposta per investimenti in beni strumentali/ Bonus Sud.
Il Consiglio Open
Specifichiamo che le agevolazioni sopra richiamate sono quelle riservate alle zone ZES.
Non deve quindi essere considerato un limite. Ricordiamo ad esempio che le stesse regioni Puglia Basilicata e Molise possono accedere a percentuali maggiorate nel caso di progetti di Ricerca e Sviluppo.
Inoltre il piano transizione 4.0 riguarda il territorio nazionale e quindi le zone ZES non sono esenti, bensì sono ulteriormente agevolate da quanto riportato sopra. E’ quindi un ottimo esercizio strategico individuare la possibilità di cumulare più misure a copertura delle stesse voci di spesa, al fine di abbassare i costi ed aumentare l’impatto e il ritorno economico