Tutti pronti per il 9 marzo, data di apertura del bando TEM. Già da diversi giorni si sentiva parlare di questa tempistica, ma solo con ieri pomeriggio il sito web di Invitalia ha reso note alcune informazioni in più. Solo questa mattina sono state pubblicate alcune FAQ non del tutto esaustive.
Il bando di per sé è molto interessante: l’obiettivo è quello di supportare processi di internazionalizzazione anche attraverso sistemi digitali, tramite consulenze specialistiche fornite dai Temporary Export Manager.
Si rivolge poi alle sole MPI (micro e piccole imprese) del settore manifatturiero (settore ATECO C), che possono proporsi in forma singola o associata.
Sono 50 i milioni che verranno suddivisi tra i soggetti beneficiari sotto forma di contributi in regime de minimis. Attenzione quindi all’eventuale superamento del proprio plafond triennale. Un 5% della torta è poi riservato alle imprese in possesso del rating di legalità.
E’ inoltre possibile ottenere un contributo aggiuntivo pari a 10.000,00 € se si raggiungono i seguenti risultati sui volumi di vendita all’estero:
Ci sono delle indicazioni anche su come definire l’entità del contratto di consulenza:
Finora tutto semplice (più o meno): la domanda dovrà essere caricata online nella prima finestra temporale indicata, ossia dal 9 marzo al 22 marzo 2021. Al contrario di altri bandi, questo costituirà solo un primo step, che potremmo definire “compilazione”.
Occorrerà infatti procedere al secondo step di “presentazione”, dal 25 marzo al 15 aprile 2021, una sorta di conferma di quanto già inviato ad Invitalia.
Sarà necessario anche richiedere preventivamente il contributo aggiuntivo. Questo darà luogo a due ulteriori finestre temporali: se non si è richiesto il contributo dovranno richiedere erogazione del contributo dal 1 giugno 2022 al 15 giugno 2022; viceversa, dal 2 maggio 2023 al 30 giugno 2024.
Ad ogni modo, le complessità non sono finite, e non riguardano tanto le aziende, ma bensì gli stessi consulenti che dovranno erogare il servizio.
I TEM devono infatti essere iscritti ad apposito elenco del MISE e non possono considerarsi tali quelle figure che già vantano tale qualifica. Per quale motivo? Perché per questo bando il TEM non deve essere competente per i soli ambiti di internazionalizzazione, ma anche e soprattutto per l’ambito digitale.
Deve quindi essere in grado di dimostrare oltre alle proprie competenze ed esperienze pluriennali, anche il possesso di specifiche certificazioni su temi quali ad esempio e-commerce, IT, sales, utilizzo di social network.
I TEM interessati possono proporsi sia in qualità di professionisti, sia in qualità di Società di TEM. In questo caso i requisiti sono leggermente diversi.
Anche per i professionisti l’onere di rispettare delle date: per loro la finestra di iscrizione all’elenco del MISE è fissata dal 18 marzo al 6 maggio 2021.
Insomma, un bando per nulla semplice, perché il margine di errore e di dimenticanza è dietro l’angolo.
Soprattutto, è il segno della forte necessità di individuare delle figure professionali con competenze trasversali. Il focus quindi non è esclusivamente posto sul progetto, ma sull’essere certi che figure imprenditoriali come le micro e le piccole imprese siano adeguatamente seguite.
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