All’interno della Legge di Bilancio 2022 troviamo una misura specifica in tema di sostenibilità ambientale: si tratta di un apposito credito di imposta riconosciuto a favore di quei centri agroalimentari che decidano di installare impianti di compostaggio.
La misura è regolata dai commi 831-834 della L. 234/2021.
La misura non è generalista, poiché si rivolge ai centri agroalimentari presenti nelle Regioni Campania, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia. A presentare la domanda dovrà essere il gestore del centro.
Anche in questo caso le voci di spesa ammesse al tax credit non sono tantissime. La normativa parla esclusivamente dei costi sostenuti per l’installazione e la messa in funzione degli impianti di compostaggio.
Inoltre la richiesta è subordinata al fatto che l’impianto smaltisca almeno il 70% dei rifiuti organici prodotti dal centro agroalimentare.
La nozione di rifiuti organici è dettata dal Codice dell’ambiente (D.Lgs. 152/2006), il cui articolo 183, comma 1, lettera d), stabilisce che devono intendersi per tali i “rifiuti biodegradabili di giardini e parchi, rifiuti alimentari e di cucina prodotti da nuclei domestici, ristoranti, uffici, attività all’ingrosso, mense, servizi di ristorazione e punti vendita al dettaglio e rifiuti equiparabili prodotti dagli impianti dell’industria alimentare”.
Il tax credit sarà pari al 70% delle spese sostenute e documentate fino al 31/12/2022 e potrà dare luogo ad un credito di imposta del valore massimo di un milione di euro, a valere dal 2023.
Potrà essere utilizzato in compensazione, senza che trovino applicazione i limiti di compensabilità.
Il credito d’imposta, inoltre, non concorre alla formazione del reddito ai fini delle imposte sui redditi e del valore della produzione ai fini Irap.
Per avere maggiori delucidazioni operative occorre però attendere un provvedimento dell’Agenzia delle Entrate.
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