Nella Gazzetta Ufficiale dello scorso 21 maggio troviamo il testo del Decreto MASE del 2 aprile, contenente i criteri e le modalità di applicazione e di fruizione del credito d’imposta previsto per le aziende che acquistano prodotti e imballaggi ecosostenibili.
Il bando, vista la convenzione stipulata, sarà gestito dal MASE e da Invitalia e la dotazione finanziaria è pari a 5 milioni di euro per ciascuno degli esercizi 2024 e 2025. Saranno predisposti infatti due sportelli: il primo per la rendicontazione delle spese sostenute durante il 2023; il secondo a valere sulle spese di competenza 2024.
Tra i beneficiari figurano tutte le imprese, di qualunque dimensione che, alla data di presentazione dell’istanza:
Sono ammissibili all’agevolazione le spese, sostenute negli anni 2023 e 2024, relative all’acquisto di:
È fondamentale però che prodotti e imballaggi rispettino le seguenti certificazioni.
Questo perché in sede di sottomissione della domanda di agevolazione, sarà richiesto, oltre alla compilazione dell’anagrafica aziendale, di indicare l’entità della spesa sostenuta, la tipologia di spesa realizzata e allegare tutte le fatture, le quietanze di pagamento e le certificazioni ambientali relative ai prodotti e agli imballaggi acquistati.
Inoltre, l’effettività del sostenimento delle spese dovrà risultare da un’apposita attestazione contabile, all’interno della quale dovranno essere indicati:
L’agevolazione massima concedibile, per singolo beneficiario, sul singolo sportello annuale è pari al 36% delle spese sostenute, fino ad un massimo di 20.000,00 €.
L’agevolazione verrà riconosciuta sotto forma di credito di imposta, ma nei limiti delle risorse finanziarie destinate. Questo significa che nel caso in cui l’entità delle domande dovesse superare il plafond prestabilito, il Ministero procederà ad una rimodulazione del credito spettante.
L’agevolazione è cumulabile esclusivamente con altre agevolazioni che non si configurino come aiuti di Stato, a condizione che tale cumulo, tenuto conto anche della non concorrenza alla formazione del reddito e della base imponibile dell’imposta regionale sulle attività produttive, non porti al superamento del costo sostenuto.
L’utilizzo del credito dovrà comunque rispettare il plafond de minimis in capo all’azienda e la sua fruizione potrà avvenire dopo dieci giorni dalla trasmissione dei dati dal Ministero all’Agenzia delle Entrate.
Lo sportello per la presentazione delle domande è aperto dalle ore 12:00 del 21 ottobre alle ore 12:00 del 20 dicembre 2024.
Per accedere all’agevolazione i soggetti in possesso dei requisiti previsti dovranno presentare al Ministero un’apposita istanza, contenente sia le informazioni aziendali, sia le informazioni e i giustificativi inerenti alle spese sostenute e le certificazioni ambientali dei prodotti e imballaggi acquistati.
Le istanze potranno essere presentate telematicamente attraverso il seguente link: https://invitalia-areariservata-fe.npi.invitalia.it/home.
Il tempo per l’invio dei dati non sarà tantissimo: le imprese interessate infatti, avranno 60 giorni dall’apertura della procedura informatica che dovrà essere attivata dal MASE.
La struttura della domanda dovrebbe ricalcare quando indicato negli allegati del Decreto, ossia:
Nella Gazzetta Ufficiale dello scorso 21 maggio troviamo il testo del Decreto MASE del 2 aprile, contenente i criteri e le modalità di applicazione e di fruizione del credito d’imposta previsto per le aziende che acquistano prodotti e imballaggi ecosostenibili.
La dotazione finanziaria è di 5 milioni di euro per ciascuno degli esercizi 2024 e 2025. Saranno predisposti infatti due sportelli: il primo per la rendicontazione delle spese sostenute durante il 2023; il secondo a valere sulle spese di competenza 2024.
Tra i beneficiari figurano tutte le imprese, di qualunque dimensione che, alla data di presentazione dell’istanza:
Sono ammissibili all’agevolazione le spese, sostenute negli anni 2023 e 2024, relative all’acquisto di:
E’ fondamentale però che prodotti e imballaggi rispettino le seguenti certificazioni.
Questo perché in sede di sottomissione della domanda di agevolazione, sarà richiesto, oltre alla compilazione dell’anagrafica aziendale, di indicare l’entità della spesa sostenuta, la tipologia di spesa realizzata e allegare tutte le fatture, le quietanze di pagamento e le certificazioni ambientali relative ai prodotti e agli imballaggi acquistati.
Inoltre, l’effettività del sostenimento delle spese dovrà risultare da un’apposita attestazione contabile, all’interno della quale dovranno essere indicati:
L’agevolazione massima concedibile, per singolo beneficiario, sul singolo sportello annuale è pari al 36% delle spese sostenute, fino ad un massimo di 20.000,00 €.
L’agevolazione verrà riconosciuta sotto forma di credito di imposta, ma nei limiti delle risorse finanziarie destinate. Questo significa che nel caso in cui l’entità delle domande dovesse superare il plafond prestabilito, il Ministero procederà ad una rimodulazione del credito spettante.
L’agevolazione è cumulabile esclusivamente con altre agevolazioni che non si configurino come aiuti di Stato, a condizione che tale cumulo, tenuto conto anche della non concorrenza alla formazione del reddito e della base imponibile dell’imposta regionale sulle attività produttive, non porti al superamento del costo sostenuto.
L’utilizzo del credito dovrà comunque rispettare il plafond de minimis in capo all’azienda e la sua fruizione potrà avvenire dopo dieci giorni dalla trasmissione dei dati dal Ministero all’Agenzia delle Entrate.
Per accedere all’agevolazione i soggetti in possesso dei requisiti previsti dovranno presentare al Ministero un’apposita istanza, contenente sia le informazioni aziendali, sia le informazioni e i giustificativi inerenti le spese sostenute e le certificazioni ambientali dei prodotti e imballaggi acquistati.
Il tempo per l’invio dei dati non sarà tantissimo: le imprese interessate infatti, avranno 60 giorni dall’apertura della procedura informatica che dovrà essere attivata dal MASE.
La struttura della domanda dovrebbe ricalcare quando indicato negli allegati del Decreto, ossia:
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