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Sostenibilità aziendale: come comunicarla?

La sostenibilità è un tema molto sentito, tanto che numerosi consumatori e finanziatori si dichiarano disposti ad investire maggiormente in aziende che rispettano l’ambiente e la società, anche a costo di pagare un prezzo più elevato.

Per tale motivo, è necessario per queste aziende comunicare in modo trasparente il proprio impegno su questi temi e gli impatti positivi (e negativi) da loro generati sul piano economico, ambientale e sociale. Lo strumento che permette di rendere note le azioni intraprese e le attività svolte è il Bilancio di Sostenibilità.

Cos’è il Bilancio di Sostenibilità?

È un documento di carattere informativo pubblicato una volta all’anno mediante il quale un’impresa comunica ai suoi diversi interlocutori la propria strategia di sostenibilità, ovvero i traguardi già ottenuti e gli obiettivi che intende raggiungere in relazione ai criteri ESG (Environmental, Social e Governance).

Il Bilancio di sostenibilità è obbligatorio per alcune tipologie di enti:

  • Enti di Interesse Pubblico (EIP) con un numero di dipendenti superiore a 500; e un totale attivo dello stato patrimoniale pari a 20 milioni di euro, oppure un totale dei ricavi netti delle vendite e delle prestazioni di 40 milioni di euro;
  • Società madri di gruppi di grandi dimensioni, qualificate come EIP e in possesso degli stessi loro requisiti dimensionali (obbligate a DNF consolidata)

ma può essere redatto da tutte le aziende che intendono dimostrare il proprio impegno per la sostenibilità.

A chi si rivolge?

È un documento rivolto a tutti gli stakeholders – o portatori di interesse verso l’azienda – sia interni sia esterni, nello specifico: dipendenti, fornitori, clienti, comunità locali, investitori e finanziatori.

È un’assunzione di responsabilità da parte dell’azienda nei loro confronti; pertanto, deve fornire una rappresentazione chiara e trasparente degli effettivi impatti generati dall’azienda stessa, compresi i rischi affrontati e le opportunità conseguite. Ciò al fine di aumentare la fidelizzazione degli stakeholders e, quindi, generare valore nel tempo.

Come redigerlo?

Viene redatto secondo gli Standard GRI (stilati dal Global Reporting Initiative), un sistema attendibile e riconosciuto a livello internazionale.

Attualmente tali standard sono suddivisi in:

  • Global Reporting Initiative (GRI) 1: principi che le organizzazioni devono rispettare per riferire in conformità con gli standard GRI;
  • GRI 2: informazioni per inquadrare le società e comprendere i loro impatti ambientali, sociali e di governance;
  • GRI 3: indicazioni dettagliate per le organizzazioni su come determinare gli argomenti materiali (cioè gli argomenti che considerano gli impatti più significativi dell’organizzazione sull’economia, l’ambiente e le persone).

Il loro ultimo aggiornamento del giugno 2022 ha rivisitato l’informativa generale (standard GRI 2, con effettività da gennaio 2023) e ha introdotto gli standard settoriali (alcuni con effettività da gennaio 2024), in particolare: oil e gas, carbone, agricoltura, acquacoltura e pesca.

Per quanto riguarda la stesura del Bilancio, è necessario seguire un flusso di attività determinato,:

  1. Analisi e strategia: analisi del livello di sostenibilità dell’organizzazione e definizione della sua strategia e integrazione con gli SDGs;
  2. Stakeholder engagement: individuazione dei principali stakeholders e realizzazione della matrice di materialità;
  3. Sviluppo indicatori e KPI: sviluppo di procedure per il calcolo degli indicatori;
  4. Redazione e grafica: produzione dei contenuti testuali ed elaborazione grafica del Bilancio di Sostenibilità;
  5. Pubblicazione e diffusione: pubblicazione del documento e dei suoi risultati presso gli stakeholders.

Quali sono i vantaggi dell’essere sostenibili?

  • Aumento dell’efficienza delle attività e dei processi aziendali (Comprensione processi produttivi maggiormente inquinanti e a maggior spreco energetico)
  • Rating ESG
  • Possibilità di rispondere a questionari ESG che permettono una riduzione del costo degli investimenti e dei relativi tassi di interesse (ad ex. CDP cassa depositi e prestiti)
  • Capacità di gestione dei rischi
  • Trading di quote di mercati con prezzi costantemente in crescita
  • Rispondere alle esigenze informative degli stakeholders ed essere di ispirazione
  • Creare una green reputation più solida, autorevole e credibile nel tempo
  • Avvicinarsi a nuove forme di finanziamento e di investimento come il PNRR
  • Essere pronti per eventuali obblighi futuri di rendicontazione.
Tags: Esg

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