22 Agosto 2023
Semiconduttori e Microelettronica: nuovo credito di imposta in arrivo
All’interno del Decreto Legge n. 104 del 10 agosto 2023 – in particolare all’articolo 5 – è contenuto un nuovo credito di imposta denominato “Credito di imposta per la ricerca e lo sviluppo nella microelettronica e Comitato tecnico per la microelettronica”.
Tale credito sarà basato sui costi sostenuti a partire dall’11/08/2023 e fino al 31 dicembre 2027 e sarà alternativo all’attuale credito di imposta per attività di ricerca e sviluppo vigente.
Non sono noti tutti gli aspetti e per la sua operatività sarà necessario attendere uno o più decreti attuativi. È possibile aspettarsi un’entrata in vigore dal prossimo anno, poiché al comma 11 è riportata la riserva economica di 10 milioni per il 2024 e di 130 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2025 al 2028.
Vediamo di seguito gli aspetti già noti.
Il nuovo credito di imposta è destinato alle imprese residenti nel territorio dello Stato (comprese le stabili organizzazioni di non residenti) per investimenti in progetti di R&S nel settore dei semiconduttori. Sono ammessi anche i contratti con imprese residenti o localizzate in altri Stati UE, dello Spazio economico europeo o nell’elenco di cui al Decreto 4 settembre 1996.
Circa le percentuali agevolative, esse si rifanno al regolamento Gber. Pertanto esse non potranno superare le seguenti soglie:
- 100% in caso di attività di ricerca fondamentale;
- 50% per la ricerca industriale;
- 25% per lo sviluppo sperimentale;
- 50% in caso di studi di fattibilità.
Circa le spese ammissibili, anche per queste occorre rifarsi al Regolamento 651/2014, ad esclusione dei costi relativi agli immobili. Salvo future repliche, rientrerebbero pertanto:
- Le spese di personale;
- Le attrezzature;
- I brevetti;
- Spese generali.
Ulteriori caratteristiche sono:
- Risulta ammissibile la ricerca commissionata
- Necessità della certificazione contabile dei costi sostenuti
- Certificazione delle attività svolte
- Utilizzo esclusivo in compensazione
I punti scoperti rimangono quelli di una possibile rimodulazione in caso di esaurimento del plafond delle risorse e le modalità di certificazione delle attività (già attese da quasi un anno).