Con la Legge di Bilancio 2020 diverse misure agevolative, tra cui principalmente quelle inerenti gli investimenti, sono divenute dei crediti di imposta.
Per poter fruire degli stessi occorre però non essere colpiti da cause ostative, ossia essere in regola con il corretto adempimento dei nuovi obblighi richiesti dalla legge 160/2020.
Il comma 186 dell’Articolo 1 prevede due casistiche di esclusione dal beneficio:
Il Decreto 231/01 stabilisce la responsabilità degli enti in caso di commissione di reati in capo alle figure al vertice, in caso di mancata adozione delle misure di vigilanza e di controllo.
L’art. 9 comma 2 prevede le seguenti sanzioni:
Dato che la norma sugli investimenti fa riferimento in maniera generica alle sanzioni interdittive, una prima interpretazione darebbe adito di pensare che qualunque tipo di sanzione escluda l’impresa dal credito di imposta.
Indipendentemente dall’impossibilità di accedere al beneficio, è bene notare che la 231 fa espresso riferimento alternativo alla revoca di quest’ultimo, eliminando del tutto qualsiasi tipo di fruizione ed esprimendo la sua presunta valenza retroattiva.
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