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18 Marzo 2021

Patrimonio Destinato ready-to-learn

Breve guida ad uno degli strumenti più attesi dell’ultimo trimestre

Si tratta di uno strumento istituito dal decreto Rilancio per sostenere il rafforzamento patrimoniale delle grandi imprese italiane. Verrà gestito da Cassa Depositi e Prestiti, operando secondo differenti modalità: nelle forme e alle condizioni previste dal Quadro temporaneo sugli aiuti di Stato ovvero a condizioni di mercato con il coinvolgimento di investitori privati.

Beneficiari

Possono accedere al patrimonio destinato le società per azioni, anche quotate, comprese quelle costituite in forma cooperativa con sede legale in Italia che abbiano un fatturato annuo superiore ai 50 milioni di euro. Restano escluse le attività di intermediazione finanziaria e assicurativa.

Le società inoltre non dovranno trovarsi in situazione di grave irregolarità contributiva o fiscale e non rientrare tra quelle che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato gli aiuti ritenuti illegali o incompatibili dalla Commissione UE. Occorrerà inoltre essere compliance alla 231.

I requisiti di accesso sono quindi:

  • essere impresa di interesse nazionale, per il settore in cui operano o per la loro rilevanza dimensionale od occupazionale;
  • non in grado di reperire finanziamenti sui mercati a condizioni accessibili;
  • avere una situazione economico/finanziaria (che non si sia già presente prima del 31 dicembre 2019) tale che, in assenza dell’intervento, rischierebbe di perdere la continuità aziendale, di fallire o avrebbe gravi difficoltà a mantenere le sue attività. Sono invece escluse le imprese già in difficoltà al 31 dicembre 2019.

Operatività

In caso di regime di “Temporary framework”, gli interventi del Patrimonio Destinato potranno essere effettuati tramite:

  • la partecipazione ad aumenti di capitale;
  • la sottoscrizione di prestiti obbligazionari subordinati con obbligo di conversione;
  • la sottoscrizione di prestiti obbligazionari subordinati convertibili;
  • la sottoscrizione di prestiti obbligazionari subordinati.

La sottoscrizione dei contratti relativi alle prime tre misure dovrà essere effettuata entro il 30 settembre 2021, mentre nel caso di prestiti subordinati non convertibili dovrà intervenire entro il 30 giugno 2021.

In ogni caso, l’intervento del Patrimonio Destinato non sarà inferiore a:

  • 25 milioni di euro per ciascun intervento, in caso di interventi consistenti nella sottoscrizione di prestiti obbligazionari con obbligo di conversione;
  • 1 milione di euro per ciascun intervento, in caso di interventi consistenti nella sottoscrizione di prestiti obbligazionari subordinati convertibili;
  • – 100 milioni di euro per ciascun intervento, in caso di interventi consistenti nella partecipazione ad aumenti di capitale.

Oltre la soglia di 250 milioni di euro servirà l’autorizzazione dalla Commissione UE.

Per gli interventi realizzati mediante la sottoscrizione di prestiti obbligazionari subordinati, invece, il valore nominale di tali prestiti sottoscritti dal Patrimonio Destinato non sarà superiore ai 2/3 della spesa salariale annua dell’impresa beneficiaria riferita all’anno 2019, compresi gli oneri sociali e il costo del personale che lavora nel sito dell’impresa ma figura formalmente nel libro paga dei subcontraenti, e all’8,4% del fatturato totale dell’impresa beneficiaria riferito all’anno 2019.

Nell’ambito dell’operatività a condizioni di mercato, gli interventi previsti sono gli aumenti di capitale o la sottoscrizione di prestiti obbligazionari convertibili, solo però in presenza di un contemporaneo co-investimento di almeno un altro investitore privato per almeno il 30% dell’intervento.

L’accesso a queste misure richiede la presentazione di due degli ultimi 3 bilanci di esercizio, approvati e assoggettati a revisione legale in utile e l’assenza in Centrale Rischi della Banca d’Italia di segnalazioni di “sofferenze a sistema” o di un rapporto tra “totale sconfinamenti per cassa” e “totale accordato operativo per cassa” superiore al 20%.

Sono in ogni caso escluse le società a partecipazione pubblica, ad eccezione di quelle con una partecipazione inferiore al 10% del capitale sociale e delle società quotate.

Il Patrimonio Destinato potrà inoltre effettuare interventi:

  • riservati ad imprese strategiche, tra cui rientrano le imprese che operano nel settore delle infrastrutture e tecnologie critiche, degli approvvigionamenti di fattori produttivi critici, dell’accesso a informazioni sensibili e della libertà e pluralismo dei media, nonché le società di rilevante interesse nazionale:
    – relativi a operazioni di ristrutturazione di società che, nonostante temporanei squilibri patrimoniali o finanziari, siano caratterizzate da adeguate prospettive di redditività.

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