Il Decreto ministeriale n. 43 del 2024, redatto a cura del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, tratta del nuovo assetto della misura agevolativa per gli investimenti denominata Nuova Sabatini.
La Nuova Sabatini è un aiuto di Stato riconosciuto in forma di contributo in conto interessi, a fronte di investimenti effettuati tramite locazione finanziaria piuttosto che leasing da parte di piccole e medie imprese. È una misura strutturale annualmente rifinanziata e molto usata, basti pensare che attualmente il plafond di 100 milioni di euro vede un residuo disponibile del solo 2%.
Con l’obiettivo di aumentare l’appeal della misura per le imprese in fase di crescita, da luglio sarà possibile per alcune PMI accedere a percentuali maggiori di contributo, purché effettuino aumenti di capitale. Ma andiamo per step ed entriamo nel merito del prossimo assetto agevolativo, per il quale sarà necessario aspettare almeno il 1° luglio 2024: il MIMIT avrà tempo fino a tale data per pubblicare tutti i moduli aggiornati e delineare tempi e modalità di accesso al regime agevolativo rinnovato.
Per prima cosa è fondamentale riepilogare le tipologie di investimento che rientrano all’interno della Nuova Sabatini:
Definito il perimetro operativo, possiamo passare agli altri elementi, come ad esempio le risorse finanziarie, che ammonteranno a ben 80 milioni di euro.
I soggetti beneficiari saranno sempre le PMI in forma di società di capitali e che risultino “sane” (perciò non colpite da possibili cause ostative e comunque non compliant al Nuovo Codice della Crisi di Impresa.
Passiamo ora all’iter di richiesta: nella versione vigente della Nuova Sabatini la richiesta di contributo deve essere fatta contestualmente alla richiesta di finanziamento o di leasing.
Nella nuova versione, essendo previsto un aumento di capitale, quest’ultimo deve essere già stato deliberato dalla PMI, in misura non inferiore al 30% dell’importo del finanziamento che la società intende richiedere. L’aumento di capitale potrà avvenire esclusivamente nella forma del conferimento in denaro e dovrà risultare all’interno della delibera come “versamento in conto aumento capitale”.
Pertanto, prima ancora di sottomettere domanda di contributo, occorrerà procedere preliminarmente alla delibera dell’aumento di capitale. All’atto di presentazione della domanda, l’azienda interessata dovrà allegare apposita Dichiarazione sostitutiva di atto notorio attestante l’avvenuta adozione della delibera.
La sottoscrizione dell’aumento dovrà poi avvenire entro i primi 30 giorni successivi alla concessione del contributo della Nuova Sabatini. Sempre nei 30 giorni dovrà avvenire anche il primo versamento dell’aumento di capitale, pari ad almeno il 25%, oltre all’intero valore del sovrapprezzo delle azioni, qualora previsto.
Sono però previste alcune eccezioni: nel caso di
il versamento dovrà avvenire per l’intero importo dell’aumento di capitale deliberato e sottoscritto.
Nel caso di corresponsione del contributo della Nuova Sabatini in più quote annuali, sarà necessario per la società beneficiaria, procedere al versamento di singole quote di aumento capitale, in misura proporzionale al riconoscimento del beneficio, e preliminarmente all’erogazione di quest’ultimo: l’erogazione del contributo è infatti subordinata all’avvenuto versamento dell’aumento di capitale.
Passando alle agevolazioni, a quanto ammonta l’appeal del nuovo sistema?
L’aliquota ordinaria del 2,75% (3,575% in caso di investimenti green o 4.0) sale al 5% in caso di piccole imprese e diventa del 3,575% in caso di medie imprese.
Nel caso in cui, a fronte della delibera non avvenisse il versamento dell’aumento di capitale, l’azienda richiedente non potrà nemmeno convertire la propria richiesta di contributo in una richiesta di Nuova Sabatini “ordinaria”, ma dovrà procedere alla presentazione di un’ulteriore domanda, sempreché sia nei termini e versino ancora le condizioni per poterlo fare.
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