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Nuova liquidità per le imprese: cosa cambia?

Le novità sui requisiti di accesso ai prestiti

Prima fascia

Il provvedimento approvato dal Governo prevedeva una prima fascia con 100% di garanzie dello Stato, questa categoria doveva avere un tetto di fatturato 2019 di 100 mila euro per avere diritto ad un finanziamento del 25% del fatturato stesso. La restituzione era in 6 anni.

Il nuovo testo prevede che il tetto di fatturato del 2019 per accedere al prestito garantito salga a 120 mila euro: restando invariato il limite massimo del 25%, il massimo erogabile sale dunque a 30 mila euro superando il vecchio limite di 25 mila euro.

Novità anche per le scadenze del prestito: si sale da 6 a 10 anni.

Seconda fascia

Cambia anche la seconda fascia. Il decreto varato dal governo comprendeva le imprese che avessero avuto un fatturato da 100 mila euro a 3,2 milioni nel 2019. Queste imprese potevano accedere ad un prestito massimo pari al 25 per cento di quel fatturato cioè 800 mila euro. La durata erano 6 anni, la garanzia era pubblica al 90% e il restante 10% poteva essere chiesto a Confidi.

Come cambia? Resta sempre la fascia da 100 mila a 3,2 milioni e il tetto del 25% a 800 mila per il prestito garantito.

l tempo di restituzione sale marcatamente: da 6 anni si passa a 30 anni. Un esempio? Per un’impresa che avesse chiesto un prestito di 100 mila euro al netto degli interessi la sua rata mensile, con il vecchio decreto, per sei anni (72 mesi) sarebbe stata di 1.338 euro. Ora per 30 anni la rata scende 277 euro.

Novità anche per quanto riguarda i prestiti garantiti Sace

Di seguito evidenziamo per punti le novità in merito ai prestiti erogati da Sace:

  • l’azienda beneficiaria non potrà delocalizzare la produzione;
  • non si potranno distribuire dividendi o procedere al riacquisto di azioni proprie nel 2020;
  • il prestito potrà essere usato per i costi dei canoni di locazione o di affitto di ramo d’azienda o, con limite del 20%, per il pagamento di rate di finanziamenti rimandato a causa dell’emergenza Coronavirus (COVID-19);
  • sono escluse dal prestito le aziende che controllano direttamente o indirettamente una società con sede in paradisi fiscali;
  • possono accedervi anche le associazioni professionali e le società tra professionisti (StP), i soggetti che sottoscrivono in Italia prestiti obbligazionari o altri titoli di debito emessi dalle imprese richiedenti con un rating almeno pari a BB+ o equivalente, le imprese agricole che abbiano subito danni da eventi calamitosi e simili negli ultimi due anni e che non rientrano perciò tra le imprese in difficoltà.

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