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Investimenti 4.0: occhio alle scadenze

La fine dell’esercizio 2022 è vicina e di bozze di legge di bilancio ancora neanche l’ombra.

Al momento sappiamo che dal 2023 le aliquote per gli investimenti 4.0 saranno destinate a diminuire; inoltre dovremmo abbandonare il credito di imposta per i beni strumentali ordinari. Se da un lato le aliquote destano sicuramente meno interesse, dall’altro in questo modo rimarranno esclusi i liberi professionisti ad esempio, limando di conseguenza la platea di beneficiari.

Vale la pena quindi pianificare gli ultimi acquisti per preservare un’agevolazione importante e interessante.

Facciamo un recap della normativa

Nell’ultimo anno si sono susseguiti una serie di interventi normativi che hanno influito significativamente sulla fruizione del credito di imposta per investimenti strumentali. Ricapitoliamo quali sono:

Le ultime novità in materia di credito imposta investimenti possono essere così sintetizzate:

  • Legge di Bilancio 2022: ha prorogato la misura al ribasso per il triennio 2023-2025 (fino al 30.06.2026 in caso di prenotazione) per i crediti d’imposta per investimenti in beni materiali e immateriali 4.0; ha inoltre sancito il termine dell’incentivo al 31.12.2022 (30.06.2023 su prenotazione) per i beni materiali e immateriali ordinari;
  • Decreto Sostegni-ter: ha introdotto una quarta fascia di investimenti in beni materiali 4.0, con obiettivi di transizione ecologica, ammissibili nel periodo 2023/2025, oltre 10 e fino a 50 milioni di euro di massimale complessivo, con un’aliquota del 5%;
  • DL Milleproroghe 2022: ha prorogato al 31.12.2022 il termine di effettuazione degli investimenti in beni ordinari e in beni materiali 4.0, prenotati entro il 31.12.2021;
  • Decreto Aiuti: ha potenziato dal 20% al 50% il credito d’imposta per investimenti in beni immateriali 4.0 effettuati dal 01.01.2022 al 31.12.2022 (ovvero al 30.06.2023 su prenotazione).

Cosa succede ora?

In assenza di novità in merito a possibili modifiche che potrebbe apportare la nuova legge di Bilancio, le aliquote del 2022 risultano estremamente più interessanti rispetto al 2023: parliamo di un 40% di credito di imposta per il 2022, contro un 20% dal 2023 in poi, destinato ancora a diminuire nei periodi successivi. Senza contare il risparmio fiscale indiretto: il credito di imposta per investimenti strumentali, infatti, non concorre alla formazione del reddito e all’IRAP.

Anche i software 4.0 torneranno al 20% e sembra che il loro acquisto debba essere direttamente relazionato alla presenza in azienda di un bene materiale sempre 4.0.

Come poter sfruttare appieno le agevolazioni?

Una soluzione potrebbe essere quella di pianificare in anticipo gli investimenti che si intendono realizzare, sfruttando il meccanismo di “prenotazione” riconosciuto dalla normativa.

Sarà sufficiente versare un acconto pari ad almeno il 20% del valore imponibile dell’investimento entro il 31/12/2022 e assicurarsi che la consegna avvenga entro e non oltre il 30/06/2023.

Ricordiamo che nel caso di acquisti in proprietà occorre anche la conferma d’ordine da parte del fornitore; nel caso delle locazioni finanziarie, invece, occorrerà che il leasing sia firmato al 31/12/2022 con versamento di un maxicanone del 20%.

Stesso discorso vale per i software 4.0: quelli acquistati o prenotati nel 2022 possono godere della percentuale del 50%; per quelli acquistati dal 01/01/2023, sarà riconosciuto solo il 20%.

In ultimo, è una misura generale e non aiuto di Stato e per sua natura è una misura cumulabile; quindi, è possibile sommare i suoi benefici a quelli previsti da altre misure, siano esse bandi piuttosto che contributi, che permettano anch’essi la cumulabilità.

I beneficiari possono così massimizzare il beneficio, riuscendo, con le giuste combinazioni, a recuperare fino al 100% del costo sostenuto.

Tags: Credito Investimenti 4.0

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