La fine dell’esercizio 2022 è vicina e di bozze di legge di bilancio ancora neanche l’ombra.
Al momento sappiamo che dal 2023 le aliquote per gli investimenti 4.0 saranno destinate a diminuire; inoltre dovremmo abbandonare il credito di imposta per i beni strumentali ordinari. Se da un lato le aliquote destano sicuramente meno interesse, dall’altro in questo modo rimarranno esclusi i liberi professionisti ad esempio, limando di conseguenza la platea di beneficiari.
Vale la pena quindi pianificare gli ultimi acquisti per preservare un’agevolazione importante e interessante.
Nell’ultimo anno si sono susseguiti una serie di interventi normativi che hanno influito significativamente sulla fruizione del credito di imposta per investimenti strumentali. Ricapitoliamo quali sono:
Le ultime novità in materia di credito imposta investimenti possono essere così sintetizzate:
In assenza di novità in merito a possibili modifiche che potrebbe apportare la nuova legge di Bilancio, le aliquote del 2022 risultano estremamente più interessanti rispetto al 2023: parliamo di un 40% di credito di imposta per il 2022, contro un 20% dal 2023 in poi, destinato ancora a diminuire nei periodi successivi. Senza contare il risparmio fiscale indiretto: il credito di imposta per investimenti strumentali, infatti, non concorre alla formazione del reddito e all’IRAP.
Anche i software 4.0 torneranno al 20% e sembra che il loro acquisto debba essere direttamente relazionato alla presenza in azienda di un bene materiale sempre 4.0.
Una soluzione potrebbe essere quella di pianificare in anticipo gli investimenti che si intendono realizzare, sfruttando il meccanismo di “prenotazione” riconosciuto dalla normativa.
Sarà sufficiente versare un acconto pari ad almeno il 20% del valore imponibile dell’investimento entro il 31/12/2022 e assicurarsi che la consegna avvenga entro e non oltre il 30/06/2023.
Ricordiamo che nel caso di acquisti in proprietà occorre anche la conferma d’ordine da parte del fornitore; nel caso delle locazioni finanziarie, invece, occorrerà che il leasing sia firmato al 31/12/2022 con versamento di un maxicanone del 20%.
Stesso discorso vale per i software 4.0: quelli acquistati o prenotati nel 2022 possono godere della percentuale del 50%; per quelli acquistati dal 01/01/2023, sarà riconosciuto solo il 20%.
In ultimo, è una misura generale e non aiuto di Stato e per sua natura è una misura cumulabile; quindi, è possibile sommare i suoi benefici a quelli previsti da altre misure, siano esse bandi piuttosto che contributi, che permettano anch’essi la cumulabilità.
I beneficiari possono così massimizzare il beneficio, riuscendo, con le giuste combinazioni, a recuperare fino al 100% del costo sostenuto.
ARTICOLO AGGIORNATO IN DATA 15.10.2024 Nella Gazzetta Ufficiale dello scorso 21 maggio troviamo il testo del Decreto MASE del 2…
Il 3 ottobre 2024 è stato approvato il bando PR FESR 2021-2027 “Dalla ricerca al mercato: sostegno a progetti finalizzati…
La legge 27 dicembre 2023, n. 206, recante “Disposizioni organiche per la valorizzazione, la promozione e la tutela del made…
Il 25 settembre 2024 il GSE ha pubblicato delle FAQ sul nuovo incentivo Transizione 5.0, attese a seguito della pubblicazione…
Il decreto dell’8 agosto 2024 definisce i criteri per la concessione dell’incentivo “Voucher 3I – Investire in innovazione”. Il soggetto…
La Regione Toscana, in attuazione dell’Azione 1.1.2 “Ricerca, sviluppo e innovazione per l’attrazione investimenti” di cui alla delibera di giunta…