Il credito di imposta per investimenti in beni strumentali nuovi è un’ottima misura agevolativa per permettere di rendere sostenibili gli investimenti in macchinari, attrezzature e software necessari per efficientare la produzione di un’impresa.
Insieme ad altre misure come ad esempio la Nuova Sabatini o il Tax credit per il Mezzogiorno, consentono di abbattere quasi del tutto il costo imponibile del bene.
Se il bene rispetta i requisiti per essere definito 4.0, nel 2022 si applicano le seguenti aliquote:
Se ad essere 4.0 sono i software allora l’aliquota applicabile del 20%
Per essere qualificato come 4.0 o tecnologicamente avanzato, il bene deve rispondere a 5+2 requisiti:
In aggiunta ai requisiti sopracitati, sarà necessario dimostrare il rispetto di almeno due sui tre ulteriori requisiti:
Partiamo dal presupposto che l’obiettivo non deve essere quello di comprare un macchinario SOLO perchè c’è un’agevolazione, ma il contrario, cioè sfruttare una possibilità per riuscire a comprare un bene ancora più performante e che consente alla mia azienda di essere più produttiva, più efficiente, più tecnologica e quindi in grado di essere competitiva.
Per rispondere al quesito, è opportuno dimostrare che il bene soddisfi i requisiti per ALMENO il numero di esercizi di utilizzo della misura. Questo significa da un minimo di 3 anni ad un massimo di esercizi tanti quanti sono quelli di utilizzo effettivo del credito. Questo perchè il credito può essere fruito in tre quote annuali di pari importo a partire dall’esercizio di interconnessione e integrazione. Ma se in un esercizio decido di compensare solo una percentuale della quota spettante, la restante parte non è persa ma potrò continuare a sfruttarla negli esercizi successivi. La norma mi riconosce una sorta di portafoglio da cui posso attingere come meglio preferisco, con il solo vincolo di utilizzarne massimo un terzo ogni anno.
La documentazione di prassi e quindi l’Agenzia delle Entrate è ritornata sul punto a giugno 2021 con la risposta n. 394 affermando che “[…]Da ultimo, appare anche opportuno ricordare, in via generale, che il rispetto delle 5+2/3 caratteristiche tecnologiche e del requisito dell’interconnessione, dovranno essere mantenute in essere per tutto il periodo di godimento dei benefici 4.0. Al riguardo, si precisa che, ai fini dei successivi controlli, dovrà essere cura dell’impresa beneficiaria documentare, attraverso un’adeguata e sistematica reportistica, il mantenimento, per tutto il periodo di fruizione dei benefici, delle caratteristiche e dei requisiti richiesti”.
In realtà il principio ribadisce quanto già affermato dalla Circolare del MiSE n. 177355 del 23 maggio 2018, ma supponiamo che in vista di futuri controlli l’Agenzia abbia voluto mettere in guardia le aziende fruitrici delle agevolazioni.
Come prima cosa valutare lo stato dell’arte del reparto produttivo.
Inoltre, individuare i beni che hanno dato luogo alla fruizione di un beneficio e valutare che continuino a rispettare tutti i requisiti.
Spesso per esigenze produttivi i macchinari possono essere ricollocati o subire modifiche.
In questo modo si assicura e si valida che nulla è cambiato.
E se non è così? Il nostro team di esperti è a disposizione per aiutarti e farti essere compliant.
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