La burocrazia rischia di bloccare i contributi alle imprese.
Per controllare efficacemente che le aziende non abusino degli aiuti di Stato, si utilizza uno strumento informatico chiamato Registro nazionale.
Il Registro è attivo dal 12 Agosto dello scorso anno per effetto del regolamento n 115/2017 e del decreto direttoriale del 28 Luglio 2017.
Questo strumento permette, inserendo tutto in una banca dati unificata, di evitare il cumolo dei benefici.
Attraverso questo mezzo, le amministrazioni pubbliche, prima di erogare i loro fondi, possono verificare l’elenco dei contribuiti incassati da un’azienda negli ultimi esercizi .Se dal controllo emerge il superamento dei tetti fissati dalla legge, scatta il blocco.
Per quanto riguarda gli aiuti “de minimis”, i controlli riguardano “l’impresa unica” ovvero l’insieme delle imprese con una stretta relazione di vicinanza.
IL CASO EUROVENDING.
Dalle verifiche sopracitate, è nato un blocco dei contributi anomalo, di cui ha fatto le spese la Eurovending srl.
Questa azienda, controllata dalla Ivs Group (società quotata e attiva nel settore food service e di distributori automatici di cibi e bevande) , si è vista negare i fondi a seguito dall’accesso al Registro degli aiuti di Stato.
L’impresa unica alla quale farebbe capo l’Eurovending Srl ha un perimetro che comprende circa 4mila soggetti (tra questi: Esselunga, Unicredit, Compass, Ubs e Sammontana) ed alcuni di questi hanno già percepito aiuti, per questo motivo all’Eurovending è stata bocciata la possibilità di accedere ai benefici.
Per il momento manca una spiegazione ufficiale del MISE su come sia stato composto questo elenco.
Fonte: Il Sole 24 Ore
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