In attesa del rifinanziamento e dell’apertura dei termini per poter accedere nel 2021 alle misure agevolative proposte da Simest (ricordiamo ad esempio patrimonializzazione, partecipazione a fiere internazionali o assunzione temporanea di un Temporary Export Manager), l’Ente non è rimasto comunque inerte, pensando e realizzando ulteriori strumenti finanziari di supporto.
Questa volta si rivolge non più alle aziende che intendono aprirsi all’estero, ma a quelle che già ordinariamente svolgono la loro attività oltre confine, magari supportati precedentemente nel percorso di Internazionalizzazione dell’impresa.
Vediamo di cosa si tratta!
Le fiere restano uno dei modi migliori per stringere nuove partnership, accordi commerciali e per aumentare la propria visibilità. Se il COVID ha negato questa possibilità per il 2020, si è comunque cercato di ripiegare su eventi in modalità digitale. Non sono un duro colpo per le aziende quindi, ma anche per quei soggetti che organizzano questi eventi tanto attesi e con una risonanza internazionale. Simest crea quindi lo strumento denominato “Patrimonializzazione a supporto del sistema fieristico”, con la possibilità di ottenere finanziamenti di importo fino a 10 milioni di euro.
Tali finanziamenti – cita il comunicato ufficiale Simest – sono agevolati in regime “de minimis” a valere sull’apposita sezione del Fondo 394/81, con cofinanziamenti a fondo perduto in regime di Temporary Framework a valere sul Fondo di Promozione Integrata. Ricordiamo che il regime di TF prevede massimali molto più alti rispetto i 200.000,00 € previsti dal de minimis, con una possibilità di cumulo ben maggiore.
Si tratta di un’agevolazione a fondo perduto in conto interessi dedicata a imprese italiane che concedono in leasing a medio lungo termine beni strumentali e relativi servizi.
Possono beneficiarne anche le società di leasing italiane che acquistano beni e servizi da produttori italiani per concederli in leasing a controparti estere.
E’ pensato per quelle imprese italiane che richiedono il pagamento delle proprie commesse estere tramite una lettera di credito emessa da una banca estera e finanziata a medio lungo termine da una banca italiana confermante. L’agevolazione ha l’effetto di rendere più competitivo il tasso d’interesse dell’operazione.
Di fatto, consiste in un Contributo concesso alla banca emittente estera, per ridurre il costo complessivo in conto interessi del finanziamento a medio lungo termine di lettere di credito export, nella forma della stabilizzazione del tasso della lettera di credito ad un tasso fisso agevolato pari al CIRR e di un contributo in conto interesse a fondo perduto.
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