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8 Ottobre 2019

In attesa di chiarimenti del legislatore, per la R&S 2019

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I confini sostanziali del credito d’imposta R&S sono attualmente motivo di controversia tra MISE, Agenzia delle Entrate e Specialisti

Mise ed Agenzia delle Entrate, con la risoluzione 40/E del 2019, riconducono il concetto di ricerca e sviluppo alle sole attività in linea con i paradigmi del ‘Manuale di Frascati’.

Quest’ultimo documento dichiara tra le attività agevolabili per il credito di imposta, quelle attività relative ai progetti dedicati al superamento di criticità ed incertezze scientifiche o tecnologiche, che sulla base di conoscenze già note e disponibili rimangono irrisolte.

Il successo dei progetti in questione, evidentemente, ha come scopo ultimo quello di produrre un beneficio per l’intera economia.

La suddetta risoluzione, però, contraddicendo la circolare 46586 del 2009, fa insorgere diversi dubbi.

La diversa interpretazione del concetto di R&S

Le meno recenti linee guida, infatti, ritengono che la qualificazione della ricerca e sviluppo debba attenersi al ‘Manuale di Oslo’, il cui orientamento premia lo sforzo dell’impresa verso lo sviluppo e la creazione di un prodotto nuovo o sensibilmente migliorato.

In questo secondo caso lo scopo della disciplina è quello di sostenere l’impegno della singola impresa perché, a livello macro, accresca la competitività dell’intero sistema.

Si attende la soluzione finale

Tale nuova interpretazione influisce e contesta una normativa già individuata per l’esercizio 2019.

Occorre dunque che le autorità individuino una soluzione quanto più possibile priva di incertezze, per una misura che aiuti efficacemente il panorama imprenditoriale italiano a sostenere l’innovazione.

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