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Il Fondo per la Transizione Industriale arriva in Gazzetta!

Il decreto del 21 ottobre 2022 con i criteri, le modalità e le condizioni per l’accesso al Fondo per il sostegno alla transizione industriale è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 21 dicembre.

Il Fondo, con una dotazione finanziaria di 150 milioni di euro, si pone come obiettivo quello di favorire l’adeguamento del sistema produttivo nazionale alle politiche europee contro i cambiamenti climatici. 

Particolare attenzione è dedicata alle imprese energivore a cui è riservato il 50% delle risorse.

 

A chi si rivolge il Fondo per la transizione industriale?

A tutte le imprese, di qualsiasi dimensione che operano in Italia e in via prevalente nei settori estrattivo e manifatturiero (sezione B e C Ateco 2007) che, alla data di presentazione della domanda di accesso rispettano i seguenti requisiti:

  • essere regolarmente costituite e iscritte nel Registro delle imprese;
  • essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essere in liquidazione volontaria e non essere sottoposte a procedure concorsuali con finalità liquidatorie;
  • non essere già in difficoltà al 31 dicembre 2019, come previsto dall’art. 1, paragrafo 4, lettera c) del regolamento GBER;
  • non rientrare tra i soggetti che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione europea;
  • aver restituito somme dovute a seguito di provvedimenti di revoca di agevolazioni concesse dal Ministero;
  • essere in regola con le disposizioni vigenti in materia obblighi contributivi.

 

Quali sono gli investimenti finanziabili dal Fondo per la transizione industriale?

Rientrano i programmi di investimento, eventualmente accompagnati da progetti di formazione del personale, che perseguono una o più delle seguenti finalità:

  • conseguimento nell’ambito dell’unità produttiva oggetto di intervento di una maggiore efficienza energetica nell’esecuzione dell’attività d’impresa;
  • uso efficiente delle risorse, attraverso una riduzione dell’utilizzo delle stesse anche tramite il riuso, il riciclo o il recupero di materie prime e/o l’uso di materie prime riciclate, nell’unità produttiva oggetto dell’intervento;
  • cambiamento fondamentale del processo produttivo complessivo dell’unità produttiva oggetto dell’investimento, attraverso l’implementazione di soluzioni e tecnologie atte a consentire una maggiore efficienza energetica ovvero attraverso il riciclo e il riuso di materiali produttivi, di materie prime e riciclate.

 

Quali sono le spese ammissibili per il Fondo?

Sono ammissibili le spese necessarie per soddisfare gli obiettivi ambientali riferite all’acquisto e alla costruzione di immobilizzazioni, opere murarie e assimilate, impianti e attrezzature nuove, programmi informatici, brevetti, licenze, know-how e conoscenze tecniche non brevettate concernenti nuove tecnologie di prodotti e processi produttivi. 

 

Qual è il contributo per le imprese?

Le agevolazioni sono concesse, nella forma di contributo a fondo perduto, alle condizioni ed entro i limiti delle intensità massime di aiuto previste dal regolamento GBER.

Le agevolazioni saranno concesse sulla base di una procedura valutativa con procedimento a sportello. I termini per la presentazione delle domande di agevolazione saranno definiti dal Ministero con successivo provvedimento.

Tags: Bandi Esg

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