Con la riforma della disciplina del credito d’imposta R&S, introdotta dalla Legge di Bilancio 2020, beneficiano dell’agevolazione anche le attività di design e ideazione estetica svolte nei settori del c.d. Made in Italy.
La medesima disposizione specifica che le spese per il design nei settori «tessile e della moda, calzaturiero, dell’occhialeria, orafo, del mobile, e dell’arredo e della ceramica» sono sempre e comunque agevolabili, sempreché risultino finalizzati alla concezione e realizzazione di nuovi prodotti e campionari.
Per quanto riguarda la determinazione della base di calcolo del credito d’imposta, da assumersi al netto delle altre sovvenzioni o dei contributi a qualunque titolo ricevuti sugli stessi investimenti ammissibili, le spese devono rispettare tre principi generali:
Analogamente agli investimenti in attività di R&S e IT, anche per il design e l’ideazione creativa sono previste categorie di spese ammissibili, con maggiorazioni per spese particolarmente qualificate in costanza di aliquota di credito d’imposta e con inediti massimali per le spese diverse dal personale e dai contratti extra-muros.
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Questi due comparti produttivi sono peculiari per la loro caratteristica esigenza di realizzare costantemente investimenti in prodotti nuovi o sensibilmente migliorati per mantenere un adeguato livello di competitività sul mercato.
Il Mise ha condotto una valutazione di carattere tecnico in ordine all’ammissibilità di specifiche attività che attengono al processo di ideazione e creazione del campionario o della collezione nel settore preso in esame.
Il credito d’imposta R&D premia lo sforzo innovativo imprenditoriale rivolto allo sviluppo ed alla creazione di un prodotto nuovo o sensibilmente migliorato o modificato accrescendo la competitività dell’intero sistema.
Restano espressamente escluse le attività di modifica ordinaria o periodica apportate a prodotti, linee di produzione, processi di fabbricazione, servizi esistenti e altre operazioni in corso.
Nel settore specifico della moda, le novità o il significativo miglioramento si traducono nell’introduzione di prodotti tessili e di abbigliamento dalle seguenti caratteristiche tecniche:
Il requisito di novità si può concretizzare negli elementi caratterizzanti le nuove collezioni rispetto alle precedenti:
Non rappresentano novità l’aggiunta di un prodotto ad una gamma di prodotti preesistenti, la sola modifica ai colori di una collezione preesistente e la modifica ad un solo dettaglio della collezione.
Sono invece certamente ammissibili al credito le attività di ricerca industriale finalizzate all’innovazione dei materiali e delle tecniche di lavorazione.
Nel processo di realizzazione di un campionario o di una collezione si distinguono di prassi cinque fasi. Le prime due sono strettamente riconducibili alle attività di ricerca industriale o sviluppo sperimentale:
Tra i settori creativi ai quali si può estendere il credito d’imposta per le attività di ricerca e ideazione estetica e realizzazione dei prototipi vi sono:
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