Tantissimi i rumors che in questi giorni stanno spopolando circa il rinnovo delle misure a sostegno degli investimenti da parte delle aziende. Il piano Transizione 4.0 è al centro dell’attenzione di tutto il paese: il Governo infatti ha puntato sulla proroga della triade Ricerca, Investimenti e Formazione, con un innalzamento di aliquote e massimali. Ma attenzione: non è tutto oro ciò che luccica!
Le premesse sono buone – soprattutto vista la situazione delicata attuale – ma è sempre bene approfondire e dosare l’entusiasmo.
Nella bozza troviamo infatti tantissime ulteriori misure molto interessanti, che è bene inserire nella propria strategia per il nuovo anno, per ottenere i massimi benefici.
Abbiamo quindi selezionato tutte le misure più vantaggiose per i diversi settori, analizzando pro e contro.
Viene confermato quanto già sancito dal Decreto Semplificazioni, prevedendo che in caso di finanziamento di importo non superiore a 200.000 euro, il contributo verrà erogato in un’unica soluzione.
Quello che cambia è l’arco temporale di riferimento. Occorre partire da una premessa: a seconda della tempistica di realizzazione/prenotazione dell’investimento, sono riconosciute percentuali differenti.
Si parte infatti dal 16 novembre 2020 e non per forza dal 1 Gennaio 2021.
Cambiano anche le categorie di beni:
Nel caso in cui gli investimenti avvengano in strumenti e dispositivi tecnologici per la realizzazione in impresa di forme di lavoro agile, allora la misura del credito aumenta al 15% degli investimenti sostenuti.
Novità: Si considerano agevolabili anche le spese per servizi sostenute in relazione all’utilizzo dei beni dell’allegato B tramite soluzioni di cloud computing, per la quota imputabile per competenza.
Circa gli oneri documentali, viene ribadito l’obbligo di apporre su tutti i documenti inerenti gli investimenti il riferimento normativo.
Gli investimenti in beni strumentali contenuti negli allegati A e B, richiedono alle imprese una perizia asseverata. Solo se i beni hanno un costo unitario inferiore a 300.000 €, è sufficiente una dichiarazione resa dal legale rappresentante.
In questo caso la normativa precedente resta invariata nella sua struttura teorica. Ciò che viene rimodulato sono le aliquote.
Viene inserito l’obbligo di asseverare la relazione tecnica per assicurare maggiore certezza alle imprese sull’ammissibilità delle attività svolte e delle spese sostenute
Viene esteso fino al 2022 con un ampliamento dei costi ammissibili. Vengono infatti fatte ricomprendere:
E’ previsto un esonero nell’arco temporale che va dal 1° gennaio 2021 al 30 giugno 2021:
Viene prorogato il Bonus Sud fino al 31 dicembre 2022.
Per gli anni 2021 e 2022, nelle regioni di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, viene prorogato il credito d’imposta per gli investimenti in attività di ricerca e sviluppo (e non anche innovazione e design), inclusi i progetti di ricerca e sviluppo in materia di COVID-19.
Il credito d’imposta per l’adeguamento degli ambienti di lavoro sarà utilizzabile dal 1° gennaio al 30 giugno 2021 e non più fino al 31 dicembre 2021. Entro il 30 giugno 2021 i beneficiari di tale misura agevolativa potranno optare per la cessione del credito d’imposta.
Per avere maggiori informazioni e dettagli sulle misure scarica la nostra guida gratuita al link:
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