L’Anpal ha pubblicato il nuovo avviso per l’annualità 2022 a valere sul Fondo Nuove Competenze.
Ricordiamo che il fondo, nato nel 2021 per fronteggiare le criticità dovute al covid, è nato come alternativa all’utilizzo della cassa integrazione, sfruttando le ore lavorate per effettuare attività formative e consentendo, da un lato, ai dipendenti coinvolti di accrescere le loro competenze, dall’altro di consentire alle aziende di avere personale più qualificato e poter riprendere le attività produttive con più rapidità.
La legge di bilancio 2022 ha ampliato l’utilità del fondo, annegandolo nel Piano Nuove Competenze, e integrando non solo gli obiettivi di aumento delle competenze dei lavoratori, ma anche l’inclusione nel lavoro di categorie svantaggiate e il supporto all’ingresso nel mondo del lavoro.
La prima edizione del Fondo Nuove Competenze ha registrato molto successo, che ha portato purtroppo a lungaggini burocratiche e ad interventi retroattivi di aggiustamento anche nella fruizione delle agevolazioni previste.
Ora, a fine novembre 2022, viene pubblicato il nuovo avviso, che porta con sé diverse modifiche e alcune scadenze a cui porre estrema attenzione.
Lato aziende, chi interessato a partecipare dovrà considerare:
Occorre tener conto di ulteriori aspetti: la formazione non potrà essere erogata internamente all’azienda; per contro i percorsi formativi dovranno essere erogati sfruttando i fondi interprofessionali ovvero, solo in caso di giustificati motivi, tramite soggetti certificati a livello regionale o nazionale.
Pertanto, le aziende interessate dovranno essere già iscritte ad un fondo interprofessionale e accertarsi che quest’ultimo proponga progetti formativi in linea con le proprie esigenze. Solo in questo modo sarà possibile stipulare l’accordo sindacale di rimodulazione dell’orario di lavoro e procedere con la sottomissione della domanda.
In ultimo, si rammenta che la valutazione delle domande avverrà in ordine cronologico, e fino ad esaurimento delle risorse stanziate, che ammontano, per il 2022, ad un miliardo di euro.
Il FNC riconosce dei contributi a copertura e del costo del lavoro e dei contributi dei dipendenti coinvolti nelle attività formative.
In linea generale, il FNC finanzia la retribuzione oraria, al netto dei contributi previdenziali e assistenziali a carico del lavoratore, per un ammontare pari al 60 per cento del totale.
La retribuzione oraria è calcolata a partire dalla retribuzione teorica mensile comunicata dal datore di lavoro all’INPS riferita al mese di approvazione dell’istanza di accesso al Fondo, moltiplicata per 12 mensilità e suddivisa per 1.720 ore considerate un tempo lavorativo annuo standard.
Ulteriormente, il FNC finanziano gli oneri relativi ai contributi previdenziali e assistenziali delle ore destinate alla formazione sono rimborsati al 100%, al netto però degli eventuali sgravi contributivi fruiti nel mese di approvazione dell’istanza di accesso al FNC.
C’è però un’alternativa: il FNC rimborsa al 100% anche la quota di retribuzione oraria nel caso in cui gli accordi sindacali prevedano, oltre alla rimodulazione dell’orario finalizzata a percorsi formativi, una riduzione del normale orario di lavoro, a parità di retribuzione complessiva, anche di natura sperimentale, che operi per almeno un triennio in favore di tutti i lavoratori dell’azienda. In tal caso, gli accordi devono prevedere una riduzione di almeno un’ora del normale orario di lavoro settimanale.
Ad accettazione della domanda a valere sul fondo, le aziende potranno richiedere un anticipo del 40% del contributo spettante, solo previa presentazione di fideiussione bancaria o polizza fideiussoria assicurativa
I percorsi formativi dovranno essere finalizzati ad introdurre innovazioni:
I corsi dovranno avere una durata compresa tra 40 e 200 ore complessive.
Ricordiamo che tutto l’iter di effettuazione dei corsi, certificazione e rendicontazione delle attività svolte, a partire dall’accoglimento della domanda di contributo, deve avvenire e chiudersi in 120 giorni.
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