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Fondo imprenditoria femminile: come capire se fa per te

Nel pomeriggio del 30 marzo, il MISE ha finalmente pubblicato l’ultimo decreto indispensabile per considerare operativa la misura attesa dal 2020: contributi per l’imprenditoria femminile.

La misura di per sè è articolata e infatti il soggetto gestore ossia Invitalia ha ben pensato di individuare due sportelli distinti, uno per le domande a favore della nascita dell’imprenditoria, l’altro per lo sviluppo e il consolidamento delle imprese femminili.

 

Quando apriranno gli sportelli?

Come abbiamo anticipato, Invitalia ha individuato due distinte finestre di prenotazione, a seconda che il progetto riguardi l’avvio, o il consolidamento di un’impresa femminile.

Per rendere le cose ancora più articolate, il soggetto gestore si è preoccupato di individuare due momenti distinti per la presentazione della domanda: il primo sarà finalizzato alla sola compilazione; il secondo per l’invio vero e proprio della domanda.

Nel dettaglio:

  • per l’avvio di nuove imprese femminili o costituite da meno di 12 mesi la compilazione delle domande è possibile dalle ore 10 del 5 maggio 2022 mentre la presentazione a partire dalle ore 10 del 19 maggio 2022.
  • per lo sviluppo di imprese femminili costituite oltre 12 mesi la compilazione delle domande è possibile dalle ore 10 del 24 maggio 2022 mentre la presentazione a partire dalle ore 10 del 7 giugno 2022.

 

Chi può partecipare?

Possono presentare domanda di accesso alla misura le imprese femminili e le persone fisiche che intendono costituire un’impresa femminile che intendono realizzare progetti nei settori di Industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, commercio e turismo, nonché nella fornitura dei servizi.

 

Cosa si intende per impresa femminile?

Un’impresa femminile è un’impresa a prevalente partecipazione femminile, intesa come impresa che, in funzione alla tipologia imprenditoriale, presenta le seguenti caratteristiche:

  • società cooperativa e la società di persone in cui il numero di donne socie rappresenti almeno il sessanta per cento dei componenti della compagine sociale
  • la società di capitale le cui quote di partecipazione spettino in misura non inferiore ai due terzi a donne e i cui organi di amministrazione siano costituiti per almeno i due terzi da donne;
  • l’impresa individuale la cui titolare è una donna;
  • la lavoratrice autonoma.

 

Quali sono le spese ammissibili?

A seconda della linea di intervento, sussistono alcuni massimali di spesa che si distinguono.

Vediamo nel dettaglio.

LINEA NASCITA IMPRESE FEMMINILI

  • Immobilizzazioni materiali nuove a servizio esclusivo dell’iniziativa
  • Immobilizzazioni immateriali
  • Servizi in cloud
  • Personale dipendente assunto a tempo (in)determinato assunto DOPO la data di presentazione della domanda
  • Esigenze di capitale circolante nel limite del 20% delle spese complessive

 

LINEA SVILUPPO E CONSOLIDAMENTO IMPRESE FEMMINILI

  • Immobilizzazioni materiali nuove a servizio esclusivo dell’iniziativa
  • Immobilizzazioni immateriali
  • Servizi in cloud
  • Personale dipendente assunto a tempo (in)determinato assunto DOPO la data di presentazione della domanda
  • Esigenze di capitale circolante nel limite del 20% delle spese complessive per le imprese costituite da non più di 36 mesi; la % sale al 25% e comunque non oltre l’80% della media del circolante degli ultimi tre esercizi, per le imprese femminili costituite da più di 36 mesi alla data di presentazione della domanda.

 

Quale agevolazione riconosce il Fondo Impresa Femminile?

Anche in questo caso, la tipologia di agevolazione cambia a seconda della linea di intervento.

Avremo infatti il solo contributo a fondo perduto per la linea dedicata alla nascita di imprese, e un mix agevolativo per lo sviluppo e il consolidamento delle imprese già esistenti. Vediamo nel dettaglio.

 

LINEA NASCITA IMPRESE FEMMINILI – CONTRIBUTO A FONDO PERDUTO

  • Per i progetti di spesa inferiori a 100.000,00 €, le agevolazioni sono pari al minore tra 50 mila euro e l’80% delle spese ammissibili.
  • Per le donne in stato di disoccupazione che avviano un’impresa individuale o un’attività di lavoro autonomo, la quota massima agevolativa è il minore tra 50 mila euro e il 90% delle spese ammissibili.
  • Per i programmi di spesa superiori a 100.000,00 € e fino a 250 mila euro, le agevolazioni sono concesse nella misura del 50% delle spese ammissibili

 

LINEA SVILUPPO E CONSOLIDAMENTO IMPRESE FEMMINILI – MIX AGEVOLAZIONI

  • Per le imprese costituite da almeno 12 mesi e da non più di 36 mesi, le agevolazioni sono concesse per un 50% a fondo perduto; e per il restante 50% a finanziamento a tasso zero, fino a copertura dell’80% delle spese complessive
  • Per le imprese costituite da oltre 36 mesi, la copertura è dell’80% delle spese ammissibili; inoltre la suddivisione tra finanziamento a tasso zero e contributo a fondo perduto si applica alle sole voci di investimento, mentre le esigenze di capitale circolante sono agevolate dal solo fondo perduto.

I finanziamenti hanno una durata massima di otto anni e sono rimborsati dopo 12 mesi, a decorrere dall’erogazione dell’ultima quota dell’agevolazione, secondo un piano di ammortamento a rate semestrali costanti posticipate, scadenti il 31 maggio e il 30 novembre di ogni anno. Inoltre, non sono assistiti da forme di garanzia.

 

In ultimo

Vogliamo precisare alcuni aspetti fondamentali della misura: per quanto il suo appeal sia cresciuto sempre di più, vista l’attesa estenuante di pubblicazione, dobbiamo anche essere chiari su alcuni aspetti, come l’istruttoria. Invitalia promette sempre tempi celeri. Ma il bando nei suoi allegati è molto chiaro circa i criteri di valutazione: come l’analisi del mercato di riferimento, le competenze di team, l’impatto sociale e le ricadute in termini di vantaggio competitivo.

E’ quindi fondamentale sapere sin da subito che il progetto sarà valutato a 360° e non saranno ammesse leggerezze. Insomma, se il bando vi interessa, è importante essere preparati per tempo e avere tutta la documentazione perfetta alla virgola.

 

In ultimo, soprattutto per i bandi di ingenti importi, sottolineiamo che la misura non è cumulabile con altri aiuti di Stato, anche in de minimis ed è co-finanziato dal PNRR.

Tags: Bandi

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