Dopo diversi emendamenti e il solito rimbalzo tra Camera dei Deputati e Senato, il 17 Luglio il Decreto Rilancio è stato convertito in legge anche se sono numerosi gli attuativi di cui attenderemo pubblicazione.
Dal punto di vista dell’impresa, tra i settori più favoriti troviamo il tessile e l’artigianato, con due nuovi crediti di imposta. Spazio anche alle start up e all’innovazione tecnologica, applicata anche all’agricoltura.
In attesa di sapere le misure operative per poter sfruttare il nuovo testo normativo, analizziamo le misure più interessanti per definire una nuova strategia al ritorno dalle vacanze.
Per le imprese di questi settori verranno erogati contributi a fondo perduto. Le risorse stanziate per il 2020 sono pari a 5 milioni di euro.
Per le specifiche, i tempi di attesa sono 30 giorni dall’entrata in vigore della Legge di Conversione (ossia il 19/07/2020).
Verrà assegnata priorità alle imprese che presentano una riduzione del fatturato su base mensile pari almeno al 50 per cento rispetto al 2019.
La nuova versione normativa estende il credito di imposta alle agenzie di viaggio e turismo e ai tour operator.
Viene inoltre inserito l’art. 3- bis, secondo cui le imprese esercenti attività di commercio al dettaglio, con ricavi o compensi superiori a 5 milioni di euro nel 2019, potranno avere accesso ad un credito di imposta nelle misure del 20 e del 10%.
Ulteriore novità è la possibilità di cedere il credito di imposta al proprio locatore, in caso di sua accettazione, in alternativa al pagamento della corrispondente parte del canone.
Vengono destinate maggiori risorse a favore del finanziamento di iniziati e di comunicazione, promozione e valorizzazione delle start up italiane.
Vengono inoltre elevate le soglie massime per i finanziamenti agevolati. Le start up innovative e le PMI innovative possono infatti ottenere fino a quattro volte l’importo complessivo delle risorse raccolte, con il limite massimo di un milione di euro per singolo investimento.
Resta salvo il contributo a fondo perduto previsto dal First Playable Fund a sostegno dell’industria dei videogiochi.
Viene inserito un nuovo contributo a fondo perduto, dedicato all’industria del Made in Italy, nello specifico alle start-up che investono nel design e nella creazione, nella misura del 50 per cento delle spese ammissibili. Le risorse stanziate per il 2020 sono pari a 5 milioni di euro.
Per il decreto attuativo in questo caso dovremo attendere sessanta giorni; il testo andrà a definire nello specifico beneficiari, modalità di presentazione delle domande, criteri di assegnazione e modalità di rendicontazione delle spese.
A metà tra una società profit e una no profit, l’Italia sta cedendo il passo e riconoscendo l’importanza di questi soggetti economicamente ibridi. Con l’inserimento dell’articolo 38 ter è riconosciuto un contributo sotto forma di credito d’imposta nella misura del 50 per cento dei costi di costituzione o trasformazione in società benefit, sostenuti dal 19/07/2020 fino al 31/12/2020.
Viene inoltre istituito un apposito fondo con dotazione di 3 milioni per il solo anno 2020.
Per la definizione delle specifiche i tempi sono più lunghi: il terzo settore dovrà attendere 90 giorni.
Il precedente credito di imposta per la partecipazione a fiere e manifestazioni, ancora sprovvisto di decreto attuativo dalla Legge di Bilancio, torna a essere protagonista con nuove casistiche: è infatti esteso alle spese sostenute dalle imprese per la partecipazione a fiere e manifestazioni commerciali estere, che siano state disdette causa COVID. A tal fine le risorse già stanziate vengono incrementate di 30 milioni per il 2020.
Vengono anche destinate delle risorse finanziarie per le imprese diverse dalle piccole e medie e agli operatori del settore fieristico, in qualità di ristoro per i danni prodotti dall’annullamento o dalla mancata partecipazione a fiere ed eventi in Italia.
La ratio della norma è semplice: data la chiusura COVID, alcuni settori, caratterizzati da stagionalità e obsolescenza dei prodotti, hanno sofferto la chiusura più di altri.
Per i soggetti esercenti attività di impresa operanti nei settori di tessile e moda, produzione calzaturiera e pelletteria, è stato previsto un credito di imposta del 30% del valore delle rimanenze finali di magazzino eccedente la media dello stesso valore registrato negli ultimi tre periodi di imposta precedenti.
E’ già disposto che le spese individuate dovranno essere certificate, come già previsto per altri crediti di imposta.
Le specifiche operative saranno dettate da un decreto di MES e MEF, ma nulla è detto sulle tempistiche di pubblicazione.
I primi bilanci passivi del sistema di monitoraggio e di allerta previsto dal Codice della Crisi di Impresa saranno quelli relativi all’esercizio 2021.
E’ prevista la possibilità per le cooperative agricole e i loro consorzi di procedere con la rivalutazione, fino alla concorrenza delle perdite dei periodi precedenti, senza assolvere alle imposte sostitutive. Ciò nel limite del 70% del loro ammontare. Si fa presente che le perdite utilizzate non possono poi andare in diminuzione del reddito.
Viene concesso alle imprese agricole e agroalimentari un contributo a fondo perduto, nel limite massimo di cento mila euro e dell’80% delle spese ammissibili, per il finanziamento di iniziative finalizzate allo sviluppo di processi produttivi e innovativi e dell’agricoltura di precisione o alla tracciabilità dei prodotti con tecnologie blockchain.
Entro sessanta giorni, otterremo maggiori specifiche da parte del Ministro delle politiche agricole.
La precedente versione del Credito di Imposta per le attività di Ricerca e Sviluppo, che prevedeva per alcune regioni aliquote nettamente più alte rispetto quelle previste da Legge di Bilancio, e inutilizzabile causa mancanza di decreto attuativo, diventa più corposo.
Viene infatti esteso alle Regioni Lazio, Marche e Umbria colpite da eventi sismici del 2016 – 2017.
Le risorse destinate raddoppiano, passando da 49 a 106 milioni di euro.
La misura già esistente e gestita da Invitalia con lo scopo di sostenere il rilancio produttivo del Mezzogiorno e la costituzione di start- up in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia attraverso un mix tra fondo perduto e finanziamento bancario, vede rimodulare le percentuali di sostegno. Il massimale di spesa ammissibile sale a 60.000,00 € e la percentuale di fondo perduto è incrementata al 50%, quella di finanziamento bancario scende al 50%.
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