7 Settembre 2023
Decreto Omnibus: le novità in pillole
Il Decreto Legge n. 104 del 10 agosto 2023, denominato “Omnibus” si occupa di intervenire su alcuni settori considerati strategici per il loro rilievo nel contesto economico-sociale del Paese, con particolare riguardo al settore del trasporto, delle tecnologie critiche e in materia di semiconduttori e microelettronica.
Il Decreto interviene alla luce degli accadimenti avvenuti in Sicilia e in Sardegna e tenta di rispondere alle speculazioni intervenute nel settore dei trasporti (in particolare aerei).
All’interno del Decreto troviamo quindi una miscellanea di interventi normativi in alcuni casi di portata considerevole.
Tra le misure più interessanti, pur non toccando direttamente famiglie e imprese, troviamo la tassazione degli extra-profitti delle banche (art. 26).
Attualmente, il decreto prevede un’imposta straordinaria per gli istituti di credito pari al 40% della differenza tra margini 2023 o 2022 rispetto all’esercizio 2021 (rileva il maggior valore). I margini devono eccedere di almeno il 5% quelli precedenti (se si calcola la differenza 2022-2021) oppure del 10% (se la differenza è 2022-2021). È previsto un tetto massimo pari allo 0,1% dell’attivo.
Ulteriormente vengono stanziati per il Turismo 15 milioni di euro per i ristori da destinare a turisti e strutture di Sicilia e Sardegna, a seguito degli incendi che hanno colpito i territori dal 17 luglio al 7 agosto.
Passando al tema del trasporto aereo, viene prevista l’impossibilità di fissare tariffe particolarmente sfavorevoli o basate sulla profilazione di dati. Nello specifico l’articolo 1 vieta la fissazione dinamica delle tariffe per i collegamenti con le isole in periodi di picco della domanda o di emergenza, se comporta un aumento del prezzo superiore al 200%.
Rimanendo in ambito trasporti, passiamo alla tematica taxi: viene prevista l’erogazione di licenze temporanee aggiuntive, utili a fronteggiare incrementi della domanda, anche stagionali, che valgono 12 mesi prorogabili di altri 12. È altresì concessa la facoltà di bandire nuovi concorsi da parte dei Comuni, che non possono superare il 20% delle licenze esistenti.
Interessante misura quella relativa al settore della Microelettronica, settore strategico per l’Italia poiché troppo dipendente da altri paesi: vengono stanziati 700 milioni, a copertura di un nuovo credito d’imposta per investimenti in progetti di ricerca e sviluppo. Si tratta di un credito alternativo a quello attualmente vigente e varrà per le spese sostenute dall’11 agosto 2023 al 2027. Non si conoscono i dettagli più interessanti, che saranno contenuti in un ulteriore decreto attutivo del ministero delle Imprese e del Made in Italy.
Si torna, nuovamente, a parlare di Superbonus: è prevista la proroga al 31 dicembre 2023 per il Superbonus villette (prima 30/09). La novazione però riguarda esclusivamente coloro che avevano già terminato almeno il 30% dei lavori entro la fine di settembre 2022. Per mantenere l’agevolazione al 110%, le spese per terminare i lavori devono essere sostenute entro la fine dell’anno.
Buona notizia per chi è ancora coinvolto nelle attività di Cessione del credito: i titolari di crediti derivanti da cessione o sconto in fattura rimasti sospesi o che comunque non sono più utilizzabili per cause diverse dal decorso dei termini, devono essere comunicati all’Agenzia delle entrate. Questa procedura va effettuata entro 30 giorni dall’evento che ha determinato l’impossibilità di utilizzare il credito, in base a specifiche procedure che saranno comunicate dall’Autorità competente. Poiché la nuova regola scatta dal primo dicembre 2023, la prima scadenza utile per la nuova comunicazione è il 2 gennaio 2024.
Modifica fondamentale per i divieti di Delocalizzazione: sale a dieci anni (rispetto agli attuali cinque) il termine entro il quale le imprese che hanno ricevuto incentivi li perdono se delocalizzano.