Dopo lunghe attese, è stato finalmente pubblicato in Gazzetta il Decreto-Legge n. 50/2022 anche detto Decreto Aiuti.
Diverse le misure proposte che riguardano principalmente alcune tematiche: calmierare gli effetti negativi economici a seguito della crisi ucraina, fornire garanzie e facilitare l’accesso a nuova liquidità alle imprese, ridurre l’incidenza dei costi di energia e gas.
Entrambi i contributi straordinari, già previsti dallo scorso decreto legge 21/2022, vengono incrementati di 5 punti percentuali, passando dal 20 al 25%.
Le imprese esercenti attività di trasporto merci con veicoli di massa maggiori o uguali a 7,5 tonnellate, possono accedere ad un credito di imposta straordinario, nella misura del 28% della spesa sostenuta nel primo trimestre 2022 per l’acquisto del gasolio impiegato nel veicoli di categoria euro 5 o superiore. L’utilizzo del credito è consentito esclusivamente in compensazione.
Il credito di imposta viene prorogato al primo trimestre del 2022. La percentuale riconosciuta è del 10% della spesa sostenuta per l’acquisto del gas per usi energetici diversi da quelli termoelettrici. Il credito è subordinato al requisito che il prezzo di riferimento del gas naturale, calcolato come media, riferita all’ultimo trimestre 2021, abbia subito un incremento superiore al 30% del prezzo medio corrispondente allo stesso trimestre del 2019.
Sace Spa concederà fino al 31/12/2022 garanzie in favore di banche, istituzioni finanziarie e altri soggetti abilitati all’esercizio del credito in Italia, per finanziamenti sotto qualsiasi forma in favore delle imprese con l’obiettivo di supportare le importazioni verso l’Italia di materie prime o fattori di produzione la cui catena di approvvigionamento sia stata alterata per effetto della crisi ucraina.
L’impresa richiedente deve dimostrare le dirette ripercussioni economiche sulla sua attività e non deve trovarsi in situazione di difficoltà alla data del 31/01/2022..
La garanzia copre il capitale, gli interessi e gli oneri accessori. Il rilascio avviene entro il 31/12/22 per finanziamenti di durata inferiore ai sei anni. Sarà data possibilità alle imprese di avvalersi di un preammortamento superiore a 36 mesi.
L’importo del finanziamento non potrà superare il maggiore tra:
La garanzia, che arriva a copertura del 90% del finanziamento, prevede percentuali diverse a seconda delle caratteristiche aziendali. Il finanziamento a sua volta dovrà essere destinato a copertura dei costi di personale, canoni di locazione, investimenti, capitale circolante.
Il Decreto dispone infine che il costo dei finanziamenti coperti da garanzia deve essere inferiore al costo richiesto in assenza di garanzia.
Viene concessa una garanzia a valere su finanziamenti individuali concessi successivamente all’entrata in vigore del Decreto Aiuti, destinati ad investimenti o a copertura del capitale di esercizio. Anche in questo caso sono previste soglie di garanzia differenti a seconda di precisi requisiti di fatturato o costi sostenuti
Vengono stanziati 130 milioni di euro per erogare contributi a fondo perduto a favore delle imprese nazionali che hanno subito perdite di fatturato a causa della contrazione della domanda, dall’interruzione di contratti e progetti esistenti e dalla crisi nelle catene di approvvigionamento. Possono accedere le PMI non agricole che:
I contributi per singolo beneficiario non potranno superare l’importo di 400.000,00 €. La misura sarà dettagliata da apposito decreto attuativo del MISE. Si fa notare che il plafond verrà ridistribuito tra i soggetti proponenti.
Solo per l’annualità 2022, la percentuale di credito di imposta a valere sui software contenuti all’interno dell’allegato B della L. 232/2016 sale al 50%.
Le aliquote pari al 50 e al 40% a valere sulle spese di formazione sostenute dalle piccole e medie imprese salgono rispettivamente al 70% e al 50%, a condizione che le attività formative siano erogate da specifici soggetti, che il MISE è chiamato a individuare con apposito decreto. Inoltre, l’acquisizione e il consolidamento delle competenze dovranno essere certificati.
I progetti di formazione avviati dopo l’entrata in vigore del Decreto Aiuti che non rispettino i requisiti di cui sopra, vanteranno un credito di imposta pari al 40% per le piccole e al 35% per le medie imprese.
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