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Crisi d’impresa e dell’insolvenza: gli obblighi organizzativi

Codice della Crisi di Impresa: indici di allerta, soglie, tempistiche, e un’attenzione al terzo settore

Gli indici elaborati dal Consiglio nazionale dei dottori commercialisti, sono in fase di verifica del Ministero dello Sviluppo Economico, in attesa dell’approvazione.

MISE e valutazione degli indici

La richiesta da parte del Legislatore all’Ordine Nazionale dei Commercialisti ha provocato lungaggini fisiologiche e proroghe nell’applicazione pratiche del Codice.

Il tutto si è risolto con una serie di indici, approvati dall’Ordine ma non in via definitiva dal Mise, che restano del tutto facoltativi.

Questo significa che le aziende sono chiamate a rispettare una nuova norma e a realizzare modifiche anche importanti circa il loro assetto organizzativo, ma non sanno ancora davvero come farlo.

Le prime deduzioni

Gli indici individuati, che sono posti secondo uno schema ad albero, sono frutto di collaborazioni tecniche e di sistemi statistici che cercano di limitare il più possibile falsi positivi.

Le aziende possono quindi decidere di adottarli o non adottarli, specificandone le ragioni e scegliendo altri indici che ritengono più idonei.

Inoltre, la soglia di valutazione dello stato aziendale si è ridotto da sei mesi a tre. Ciò implica una presenza significativa da parte degli organi di controllo in azienda. O meglio di una comunicazione ed una trasparenza più spiccate tra organi di controllo e organo amministrativo.

L’importanza dei professionisti

Gli indici da sé non sono esaustivi. Per far sì che un sistema di monitoraggio analitico sia efficace, occorre che la macchina sulla quale si operi funzioni correttamente. Occorre quindi che l’azienda si avvalga di risorse tecniche professionali e profili idonei e in grado di costruire un assetto organizzativo che permetta di raggiungere l’obiettivo primario della continuità aziendale. Obiettivo che se raggiunto, riduce possibili tensioni tra gli organi aziendali e una dipendenza dagli strumenti valutativi.

Un occhio di riguardo per gli Enti del Terzo Settore

Dall’ultimo decreto 117/17, lo stato ha posto un’attenzione sempre maggiore, e a livello locale sono sempre più numerosi gli incentivi ed agevolazioni a favore. Così che gli enti del terzo settore sono diventati sempre più floridi, e le differenze con le società industriale-commerciali si è ridotta sempre di più.

Aumentati gli obblighi informativi, di pubblicità, ora tocca agli obblighi di controllo, che vengono inaspriti.

La nomina di un sindaco unico/collegio diventa obbligatoria, senza deroghe, per fondazioni ed imprese sociali;
più ferrei i requisiti per gli organi di vigilanza.

Inoltre, almeno un componente dovrà essere un revisore legale, commercialista, avvocato, consulente del lavoro, professore in materie economiche o giuridiche. Non stupisce che a breve il nuovo codice venga esteso ad almeno una parte di questi enti, il cui confine tra profitto e social benefit è davvero sottile in alcune circostanze.


Aggiornato in data 11/09/2019

Riforma della crisi di impresa e dell’insolvenza

Dal 16 marzo 2019 piani industriali e controllo di gestione sono un obbligo. Secondo il comma 2 dell’art. 2086 c.c., introdotto dall’art. 375 del Codice della Crisi di impresa e dell’insolvenza (D.lgs. 14/2019), l’imprenditore, che operi in forma societaria o collettiva, ha il dovere di istituire un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato per prevenire le crisi e la perdita della continuità aziendale.

Ogni impresa ha le sue necessità e le proprie caratteristiche, che devono essere protette e sviluppate al meglio e per far questo il nuovo Codice ritiene indispensabile disporre di un assetto personalizzato valido ed efficace.

Gli strumenti necessari per l’adempimento degli obblighi

Gli obblighi riguardano tutte le società, a prescindere dal fatto che siano di capitali o persone e dalle caratteristiche dimensionali.

Per assolvere all’obbligo occorre dotarsi di:

  • Piano industriale e Business Plan
  • Budget
  • Controllo periodico degli scostamenti e degli indici previsionali di rischio economico finanziario
  • Assetto organizzativo e tecnologico adeguato

Segnalazioni e controlli in arrivo per tutte le imprese

INPS, Agenzia delle Entrate e della Riscossione a partire dal 2020 segnaleranno i ritardi nei pagamenti come previsto dalla riforma ai nuovi Organismi, appena istituiti presso le CCIAA per prevenire e/o gestire le Crisi, a cui ci si dovrà obbligatoriamente presentare dimostrando di adempiere alla legge e di aver adottato gli strumenti di pianificazione e controllo.

Gli Istituti di Credito inoltre misureranno il merito creditizio anche in funzione dell’adozione degli strumenti di pianificazione e controllo.

Il loro buon utilizzo garantirà in ogni caso una gestione migliore e consapevole dell’azienda.

Gli step di controllo e gli indici di allerta del Codice della Crisi di impresa

Oltre all’obbligo di prevedere adeguati assetti organizzativi per rilevare in tempo utile lo stato di difficoltà e adottare misure idonee per la sua risoluzione, tra le novità della normativa della Crisi di Impresa, ci sono anche i controlli e gli iter.

Come funzionano i controlli in arrivo?

I primi interventi di individuazione dei segnali di crisi spettano agli Organi di controllo ed al Revisore contabile, che li devono trasmettere all’Organo amministrativo. I controllori in caso di inerzia o negligenza  saranno  responsabili solidalmente con gli amministratori delle conseguenze della crisi.

Il controllo dovrà avvenire sulla base di indici e indicatori idonei a far emergere segnali possibili di crisi. Tali indici sono stati emessi dal Consiglio Nazionale dei dottori commercialisti e verranno ufficializzati dal MEF.

Se “l’Amministratore” allertato dagli Organi di controllo rimanesse inerte alle segnalazioni gli stessi hanno il dovere di informare l’Organismo di Composizione della Crisi, istituito in ogni CCIAA.

Questi convocherà l’amministratore e darà inizio al processo previsto per tentare una soluzione.

Gli indici che stabiliscono l’allerta

L’Ordine Nazionale dei Dottori Commercialisti ha individuato una serie di 6 indici atti ad individuare il possibile stato di allerta delle aziende (specificando che tale “pacchetto” andrà rivisto con cadenza triennale, come richiesto dalla Normativa stessa).

Tali indici si aggiungono ai seguenti già individuati dal Codice:

  • Assenza della sostenibilità del debito nei successivi sei mesi;
  • Pregiudizio per la continuità aziendale nell’esercizio in corso o nei sei mesi successivi;
  • Ritardi ripetuti e significativi nei pagamenti.

La bozza dei primi indici di allerta previsti

Il meccanismo messo appunto dal CNDCEC in presenza di patrimonio netto positivo consta dei seguenti parametri:

  • Debt Service Coverage Ratio a sei mesi = flusso di cassa/ammontare dei debiti da rimborsare
  • Indice di sostenibilità degli oneri finanziari= oneri/ fatturato
  • Indice di adeguatezza patrimoniale= P.netto/debiti totali
  • Indice di ritorno liquido dell’attivo= cash flow/attivo
  • Indice di liquidità= attività a breve/passività a breve
  • Indice di indebitamento previdenziale e tributario= debiti trib.e prev./attivo

Le soglie al superamento delle quali scatta l’allerta sono in fase di analisi e approvazione da parte del Ministero EF.

Si ricorda la possibilità per le aziende di individuare ulteriori o diversi indici rispetto quelli individuati dall’Ordine, motivando opportunamente la scelta in nota integrativa.

Le competenze Open in aiuto alle imprese

Le aziende seguite dal team Open adottano questi strumenti già da molti anni, consigliamo infatti di  cogliere l’obbligo normativo come un’opportunità, anche per le aziende che ancora oggi non fanno uso di tali strumenti,  fondamentali per garantire il controllo ed il dominio dell’impresa.

L’utilizzo, infine, di tali strumenti diventa un nuovo standard riconosciuto e richiesto non solo dagli enti e dalle banche ma dai clienti stessi.

Open è specializzata in cost saving, ristrutturazioni, management , gestione e controllo, ed è strutturata con Ufficio Studi, Back Office, Engineering, temporary management e soccorso amministrativo finanziario.

Open aiuta e trasferisce il proprio Know How alle PMI per aiutarle nello sviluppo in modo da farle competere come le grandi aziende ma mantenendone la flessibilità e l’identità che le contraddistingue.

Modalità di affiancamento Open

Relativamente agli strumenti di controllo e pianificazione finanziaria Open è a disposizione delle aziende in due modalità alternative:

  • Come back office dell’Ufficio amministrativo dell’azienda per aiutare i dipendenti che vi operano ad adottare gli strumenti obbligatori con un processo che li coinvolge solo nella raccolta dati e nella ricezione dei piani e prospetti.
  • Come collaboratore dell’Ufficio Amministrativo con propri specialisti presso la sede dell’azienda per l’adeguamento con formazione on the job dei dipendenti.

Nel primo caso le aziende che non hanno in previsione di aumentare le dimensioni della propria amministrazione potranno assolvere all’obbligo senza dover assumere nuovo personale e senza dover impegnare il personale esistente per più di qualche ora ogni trimestre.

Nel secondo caso le aziende che sono in crescita strutturale potranno assolvere all’obbligo autonomamente con il supporto interno di uno specialista Open che forma i dipendenti sull’utilizzo degli strumenti installabili sui propri server.

La presenza degli specialisti può essere periodica in base alle esigenze.

Gestione e controllo di impresa

Relativamente all’adozione di un adeguato assetto organizzativo, Open è in grado di valutare l’organizzazione aziendale nel suo complesso e aiutare l’impresa ad assumere un modello operativo che migliori le performance generali ispirandosi alle best practice internazionali.

Certificazione Open come garanzia aziendale

Grazie ad una esperienza pluriennale nel campo, Open è in grado di rilasciare la certificazione Total Business Certification relativa alla presenza, l’utilizzo e l’adeguatezza di tali strumenti nel rispetto dei requisiti normativi ma soprattutto con l’obiettivo ultimo di sostenere l’azienda in un percorso di miglioramento gestionale complessivo volto a garantire continuità, sostenibilità e solidità nel futuro.

Tale assistenza comprende anche  il Rating Bancario e lo Scoring del Fondo centrale di Garanzia.

Gli specialisti del Team Open hanno oltre 20 anni di esperienza in gestione pianificazione e controllo d’impresa. Da sempre studiano e realizzano Modelli di Business, Strategie, Business Plan, Budget e controllo di gestione per aiutare gli Imprenditori a gestire e pianificare le scelte anticipando e affrontando per tempo singoli problemi e crisi.

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