Risposta n. 182 dell’Agenzia dell’Entrate
La società Alfa, specializzata nello sviluppo tecnologico finalizzato alla creazione di strumenti di precisione, chiede se le spese sostenute nelle attività di ricerca e sviluppo, in particolare il compenso corrisposto all’amministratore, limitatamente alla parte imputabile all’attività di ricerca effettivamente svolta, siano ammissibili al credito d’imposta ricerca e sviluppo.
In assenza di dipendenti e collaboratori, l’attività di ricerca è svolta esclusivamente mediante il lavoro del socio unico, nonché l’amministratore unico della società.
L’agenzia delle entrate ha elaborato il suo parere in merito alla questione sulla base delle circolari n. 5/E del 16 marzo 2016 e n. 13/E del 27 aprile 2017.
Con la circolare n. 5/E del 16 marzo 2016, par. 2.2.1, è stato specificato che sono considerati ammissibili i compensi corrisposti all’amministratore non dipendente dell’impresa che svolge attività di R&S.
Allo stesso modo, la circolare n. 13/E del 27 aprile 2017, par. 4.1.2., ha ribadito che tra il c.d. “personale non altamente qualificato” possano essere ricompresi “anche soggetti non dipendenti dell’impresa, aventi con la stessa un rapporto di collaborazione.
Tra i medesimi, quindi, può essere ricompreso anche l’amministratore il cui compenso è agevolabile solo per la parte che remunera l’attività di ricerca effettivamente svolta”.
Attualmente le spese sopra descritte godono dell’aliquota del 50%, ma a partire dall’esercizio successivo a quello in corso al 31 dicembre 2018, l’aliquota scenderà al 25%.
La scrivente chiarisce inoltre che l’attività svolta dall’amministratore deve essere adeguatamente comprovata.
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