L’epidemia di coronavirus avrà effetti drammatici sull’economia reale 2020, nonché sui bilanci che le imprese chiuderanno alla fine dell’anno corrente. È però possibile che già alcuni aspetti dei bilanci 2019 siano interessati. Vediamoli nello specifico.
Gli effetti dell’epidemia si stanno concretizzando in una contrazione dei ricavi e degli incassi, non compensata da una riduzione di spese per la presenza di costi fissi, e quindi in una riduzione degli utili.
È vero che si tratta di un aspetto di competenza 2020, ma è indispensabile che la nota integrativa dia conto della situazione economica e finanziaria come citato nel par. 61 dell’Oic 29 ricorda che “fatti successivi alla chiusura del bilancio, se rilevanti, sono illustrati nella nota integrativa perché rappresentano avvenimenti la cui mancata comunicazione potrebbe compromettere la possibilità per i destinatari dell’informazione societaria di fare corrette valutazioni e prendere appropriate decisioni”.
Occorre attenersi al principio Oic 29: “se il presupposto della continuità aziendale non risulta essere più appropriato al momento della redazione del bilancio, è necessario che nelle valutazioni di bilancio si tenga conto degli effetti del venir meno della continuità”.
Nei casi estremi si può ricorrere ai criteri indicati dall’Oic 5, relativo ai bilanci di liquidazione ma l’immediata conseguenza non è l’obbligo di redigere già il bilancio 2019 con criteri liquidatori.
Infatti, il paragrafo 7.2 di questo principio stabilisce che “non essendosi verificata alla data di chiusura dell’esercizio e fino alla data di formazione del progetto di bilancio la cessazione dell’attività produttiva, il bilancio di quell’esercizio va redatto non con i criteri di liquidazione, bensì con quelli di funzionamento.”
E’ un aspetto delicato, dato che nel test si devono prendere in considerazione i flussi di cassa attesi. Bisogna capire se le modifiche che si verificheranno nei dati 2020 possano o debbano rientrare fin da ora nelle valutazioni di fine 2019. Secondo il paragrafo 23 del principio Oic 9 «la società utilizza i piani o le previsioni approvati dall’organo amministrativo più recenti a disposizione per stimare i flussi finanziari»: è ipotizzabile che le imprese non abbiano ancora potuto determinare con precisione gli effetti negativi per il 2020 ma occorre comunque che gli amministratori valutino caso per caso l’urgenza dell’aggiornamento dei piani economici e finanziari.
E’ possibile che la contrazione dell’attività di questi mesi comporti enorme tensione dal punto di vista finanziario, di liquidità, di cash flow e distribuzione degli utili. Il primo rimedio sarà una gestione oculata degli utili 2019: è infatti presumibile una contrazione significativa della distribuzione di dividendi, per “patrimonializzare” società in difficoltà.
Il decreto attuativo del Piano Transizione 5.0 del 5 giugno scorso, arriva al tavolo del MEF per la conferma ufficiale…
Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha dato attuazione al decreto del 14 settembre 2023, fissando i…
Nella Gazzetta Ufficiale dello scorso 21 maggio troviamo il testo del Decreto MASE del 2 aprile, contenente i criteri e…
Con il Decreto 17 maggio 2024 pubblicato in Gazzetta 117 dello scorso 21 maggio, sono state rese note le Modalità…
Il Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica ha approvato, tramite la pubblicazione DM n 436/2023, le Regole Operative per l’agevolazione…
Negli scorsi giorni, il Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, insieme a Cassa Depositi e Prestiti e Banca…