È stato attivato dal ministero delle Imprese e del Made in Italy il “Fondo per il sostegno alla transizione industriale”, con una dotazione di 300 milioni di euro. Lo sportello sarà attivo sul portale di Invitalia dal 10 ottobre al 12 dicembre 2023. Il Fondo per il sostegno alla transizione industriale ha l’obiettivo di favorire l’adeguamento del sistema produttivo italiano alle politiche UE sulla lotta ai cambiamenti climatici.
E’ bene specificare che il 50% delle risorse annualmente destinate al Fondo è riservata alle imprese energivore.
Le agevolazioni collegate potranno essere richieste da tutte le imprese di qualsiasi dimensione del territorio nazionale, in particolare quelle che operano nei settori estrattivo e manifatturiero, per programmi di investimento che perseguono:
Di seguito maggiori dettagli sul funzionamento
Partiamo dai possibili beneficiari: possono presentare domanda le imprese, di qualsiasi dimensione e operanti sull’intero territorio nazionale, che, alla data di presentazione della domanda risultano:
Passando ai programmi di investimenti, questi dovranno prevedere spese ammissibili di importo compreso tra 3 e 20 milioni di euro.
Inoltre, gli investimenti devono dimostrare di avere come obiettivo:
Il fine ultimo dei programmi deve essere inerente la tutela ambientale e non la capacità produttiva.
Gli investimenti potranno essere avviati dopo aver sottomesso domanda di accesso al Fondo ed essere realizzati in un massimo di 36 mesi dalla data di concessione del contributo. E’ possibile richiedere una proroga di massimo di 12 mesi.
Rientrano tra le spese ammissibili solo quelle strettamente funzionali alla realizzazione dei programmi di investimento ossia:
E’ possibile anche rendicontare spese inerenti la formazione del personale. In questo caso specifico possono essere rendicontate:
Le Agevolazioni concedibili sono contributi a fondo perduto.
Gli investimenti relativi all’introduzione di misure tese al miglioramento dell’efficienza energetica potranno ottenere una percentuale di contributo pari al 30% delle spese ammissibili (se tali spese sono state individuate confrontando i costi dell’investimento con quelli di uno scenario controfattuale in assenza dell’aiuto).
Sono previste maggiorazioni in base alla dimensione e locazione di impresa:
Nel caso in cui le spese ammissibili siano state determinate considerando il 100% dei costi totali di investimento, l’intensità e le relative maggiorazioni vengono ridotte del 50%.
Qualora venga richiesta l’applicazione dalla sezione 2.6 del Temporary Framework, le agevolazioni sono concesse nella forma del contributo a fondo perduto, pari al 40% dei costi agevolabili (se determinati come differenza tra i costi del progetto e i risparmi sui costi o le entrate supplementari, rispetto alla situazione in assenza degli aiuti, con meccanismo di Claw-back).
Anche in questo caso sono previste maggiorazioni del 20% per le piccole imprese, del 10% per le medie imprese e del 15% per investimenti in grado di ridurre il consumo energetico di almeno il 25%. Qualora le spese ammissibili siano state determinate considerando il 100 % dei costi totali di investimento, l’intensità scende al 30%
Con riferimento agli investimenti relativi all’installazione di impianti da autoproduzione, sono concesse agevolazioni, pari:
Con riferimento agli investimenti relativi all’introduzione di misure tese ad un uso efficiente delle risorse, sono concesse agevolazioni, pari:
Gli investimenti relativi al cambiamento fondamentale del processo produttivo prevedono il riconoscimento di un contributo a fondo perduto, il cui valore è disciplinato dalla carta degli aiuti a finalità regionale in funzione della dimensione aziendale delle imprese richiedenti e della zona oggetto di investimento.
La presentazione della domanda dovrà avvenire telematicamente tramite la piattaforma digitale messa a disposizione da parte di Invitalia. Le imprese possono presentare una singola domanda per unità produttiva, indipendentemente dalla pluralità di obiettivi.
La procedura valutativa circoscriverà una graduatoria utile a definire l’ordine di ammissione alle valutazioni istruttorie sulla base dei punteggi attribuiti ai singoli programmi di investimento.
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