Mentre è in corso il dialogo con la Commissione europea in merito al decreto FER X, è stata messa in circolo una prima bozza del provvedimento.
Il decreto FER X va a sostituire il cosiddetto FER 1, il provvedimento risalente a luglio 2019 che definiva gli incentivi e le procedure atti a promuovere l’efficacia, l’efficienza e la sostenibilità del settore delle Fonti Energetiche Rinnovabili (FER), consentendo un incremento della potenza rinnovabile di circa 8.000 MW, ovvero un aumento della produzione di circa 12 miliardi di kWh.
FER X ha come obiettivo quello di fissare le regole d’ingaggio degli incentivi per le rinnovabili più mature, con costi di generazione vicini alla competitività del mercato. Il nuovo decreto disciplinerà l’assegnazione degli incentivi FER per il periodo 2024 -2028.
Il decreto metterà a disposizione poco più di 62 GW di potenza nelle aste per il periodo 2024-2028, per permettere agli impianti rinnovabili sopra 1 MW di accedere ai meccanismi di incentivazione.
Gli impianti che potranno accedere al meccanismo degli incentivi sono i seguenti:
Secondo la bozza di decreto, i continenti di potenza e i pressi a base d’asta ammonteremmo per:
Sono previste inoltre delle correzioni di prezzo di aggiudicazione per i fotovoltaici che prevedono anche la sostituzione di eternit o amianto, per gli impianti oggetto di interventi di ricostruzione, rifacimento e potenziamento e per quelli cui è stato riconosciuto un contributo in conto capitale.
La bozza fissa anche i tempi massimi per l’entrata in esercizio dei nuovi impianti e dei rifacimenti che possono essere agevolati:
È inoltre prevista una decurtazione nel caso di sforamento delle tempistiche di realizzazione:
Infine sono previste modalità di accesso diverse in base alla potenza dell’impianto che verrà installato:
Una volta che il decreto FER X sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale, Terna in collaborazione con il GSE, formulerà una proposta di progressione temporale dei contingenti messi a disposizione nei successivi 5 anni e una proposta di coefficienti da applicare alle offerte di riduzione del prezzo di esercizio presentate per ogni zona di mercato. Passaggio questo necessario per garantire la disponibilità nei periodi futuri di determinate quantità di energia rinnovabile in coerenza con gli obiettivi di decarbonizzazione e con l’esigenza di garantire la sicurezza del sistema elettrico al minor costo per il consumatore finale.
Infine, sempre dopo la pubblicazione del decreto, il GSE avrà 30 giorni per trasmettere al Ministero una proposta di regole operative per accedere agli incentivi. Saranno le medesime regole operative a definire il calendario delle aste e la pubblicazione del primo avviso pubblico.
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