Il credito di imposta per investimenti pubblicitari è stata una delle misure che ha subito più modifiche nel corso del 2020: la struttura principale a investimento incrementale è stato infatti modificato con il Decreto Rilancio in una percentuale fissa al 50% degli investimenti sostenuti nell’anno.
Con la pubblicazione dei beneficiari la percentuale è stata di fatto abbassata, dovendosi adattare il plafond di risorse disponibili con il numero di richieste pervenute e l’entità dei contributi richiesti.
Dal primo al 31 gennaio si sarebbe dovuto procedere alla dichiarazione sostitutiva per ottenere il credito spettante, con relativa certificazione dei costi, ma a causa di interventi di aggiornamento della piattaforma telematica i termini per la presentazione della dichiarazione sono stati spostati all’arco temporale 8 gennaio – 8 febbraio 2021.
La disciplina del tax credit pubblicità, che aveva subito sensibili modifiche a seguito del periodo COVID (basti pensare alla previsione di una seconda finestra di domanda e l’eliminazione della soglia incrementale di investimento), torna nel nuovo anno con alcune novità.
Dopo la previsione originaria che prevedeva un’unica aliquota del 75% sul valore incrementale, purchè pari o superiore almeno dell’1% degli investimenti effettuati nell’esercizio precedente (sempre che fossero della stessa natura); nel 2020 abbiamo assistito all’eliminazione del dato incrementale e dell’applicazione di un’aliquota del 50%.
Seppure tale intervento avrebbe dovuto incentivare l’utilizzo della misura, questa facilitazione si è rivelata un’arma a doppio taglio: il numero delle domande è stato tale da splafonare del tutto le risorse stanziate per l’anno 2020 con una conseguente rimodulazione del bonus, tale per cui le aziende che sono riuscite ad avere accesso alla misura hanno potuto fruire delle seguenti percentuali ricalcolate:
Per il 2021, la normativa ha nuovamente previsto il credito in oggetto, al comma 608.
La nuova Legge di Bilancio ricalca quanto sancito da ultimo per il 2020, riconoscendo un credito del 50% per gli esercizi 2021 e 2022 a fronte di investimenti pubblicitari effettuati sui giornali quotidiani e periodici, anche in formato digitale, entro il limite massimo di 50 milioni di euro annui.
E’ una notizia estremamente positiva: infatti si sarebbe potuti tornare all’assetto originario, filtrando molto sulla platea di possibili beneficiari.
Ricordiamo che l’indicazione della percentuale è del tutto relativa: infatti si provvederà nuovamente nei prossimi anni a procedere ad una rimodulazione del credito a seconda delle richieste pervenute.
Con un po’ di ritardo riusciamo a trovare istruzioni, modelli e regole ufficiali sui siti del Ministero dell’Editoria e dell’Agenzia delle Entrate.
Per gli esercizi 2021 e 2022, salvo successive modifiche, le regole prevedono:
Probabilmente, la suddivisione di aliquote permetterà di non ripetere il deludente esito del 2020 ed i 50 milioni di euro di risorse stanziate – ad oggi per il solo settore dell’editoria – si riveleranno sufficienti.
Ricordiamo che si tratta di una misura soggetta a regime de minimis, perciò bisognerà prestare attenzione al proprio tetto ancora disponibile.
Per tutto il mese di marzo, le aziende potranno “prenotare” il bonus pubblicità, compilando l’apposito modulo tramite i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate. Il valore inserito si baserà sui dati di stima posseduti in capo alle aziende. Si consiglia di inserire un importo leggermente superiore ai propri preventivi di spesa, nel caso in cui, alla fine dell’anno, si decida di investire ulteriori risorse.
Nella dichiarazione sostitutiva da presentare dal 1° al 31 gennaio 2022 infatti, non sarà possibile modificare l’importo dell’investimento sostenuto, se non per inserire un numero inferiore.
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