Lo scorso 31 agosto il Dipartimento per l’informazione e l’editoria ha comunicato lo slittamento della seconda finestra temporale prevista per la richiesta del Tax Credit Pubblicità.
Questo perché, essendo stata modificata nuovamente la normativa in maniera eccezionale anche per il biennio 2021-2022, è stato necessario intervenire sulla piattaforma.
Il Legislatore è intervenuto nuovamente a modificare la disciplina del credito, riproponendo la versione straordinaria già proposta per il 2020.
Infatti, in origine, a seconda del tipo di investimento effettuato, corrispondeva una diversa aliquota applicabile e una differente modalità di calcolo.
Le tipologie di investimento ammissibili sono:
Grazie alle modifiche introdotte quindi, anche per il 2021, verrà riconosciuto per entrambe le spese un credito del 50%, senza la necessità che sia stato realizzato alcun investimento dello stesso tipo negli esercizi passati (da qui la nomenclatura originale “credito di imposta per investimenti pubblicitari incrementali”).
Nulla cambia invece per gli oneri di certificazione, che saranno necessari per poter usufruire del credito in compensazione e non danno diritto ad alcun extra credito.
Data l’eccezionalità del periodo, è stata prevista una seconda finestra di invio delle richieste di accesso al credito. La prossima aprirà il prossimo 1° ottobre per chiudersi il 31 ottobre. Vista la modifica di regime di aliquota dopo la chiusura della prima finestra che si è conclusa a marzo 2021, probabilmente molti saranno i soggetti che presenteranno una nuova richiesta.
La domanda avviene telematicamente sul cassetto fiscale dell’Agenzia e la procedura richiede pochissimi minuti.
Occorrerà poi attendere il mese di gennaio 2022 per presentare una sorta di “conferma” della domanda presentata in precedenza. Solo in questo modo si potrà accedere definitivamente alla misura.
Ricordiamo che il bonus pubblicità prevede un plafond ben definito e non figura come una misura a sportello. Infatti, nelle finestre temporali messe a disposizione, l’Agenzia raccoglie il numero di richieste e l’entità dei crediti. Per tale motivo, una volta ricevute anche le conferme a inizio 2022, il Soggetto Gestore non fa altro che suddividere le risorse tra i vari richiedenti.
Questo si traduce, quasi sempre, in una rimodulazione della percentuale del credito. Nel 2020 l’aliquota era scesa dal 50 al 14%.
Una misura molto particolare quindi, da cogliere solo nel caso in cui gli investimenti pubblicitari si configurino come costi fissi.
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