La bozza del disegno della legge di bilancio, sembra avere un occhio di riguardo nei confronti delle imprese più piccole e delle partite Iva .
Ecco alcune delle possibilità previste:
- Stop al superammortamento per i beni materiali
- Modifiche sull’ iperammortamento: andrà avanti anche nel 2019 incentivando i beni digitali del piano d’impresa 4.0 ma con alcune modifiche: scompare l’aliquota fissa del 150% per far posto a 3 scaglioni con benefici decrescenti al crescere dell’investimento.
- Aggiornamento del credito di imposta Ricerca&Sviluppo: l’agevolazione si apre ai lavoratori autonomi ma prevede controlli più stretti. Il massimale annuo per ogni singolo beneficiario scende da 20 a 10 milioni, il credito d’imposta resterà al 50% solo per le quote relative al personale, a contratti con le università, centri di ricerca, start-up e altre imprese (non interne allo stesso gruppo) .Per quanto concerne le spese ammissibili, il beneficio scende al 25% e viene riscritta, con effetto retroattivo, la parte relativa ai controlli. La certificazione delle spese sarà anche a carico delle imprese con bilancio certificato e inoltre, bisognerà conservare una relazione sull’attività di R&S svolta per ogni singolo progetto.Circa le spese sul personale, si includono P.Iva e collaborazioni e sono agevolabili anche le spese per i contratti a tempo indeterminato.
- Non previsto il rinnovo per il credito d’imposta in Formazione 4.0 né per gli sgravi per l’assunzione per manager per l’innovazione
- Riduzione dell’ Ires dal 24 al 25% per investimenti in assunzioni e, anche a tempo determinato e in beni strumentali ma solo se la spesa risulta incrementale rispetto al 2018
- Cancellata anche l’ACE
- Aprono alcuni nuovi fondi pubblici come quello “di sostegno ai Fondi di venture capital”
- Chiude il fondo SIMEST startup e i 2,5 milioni residui tornano nel bilancio dello Stato
- Proroga, per il Mezzogiorno, della decontribuzione piena al Sud, non c’è invece l’allargamento agli imprenditori fino a 46 anni dei finanziamenti “Resto al Sud”.
- Rifinanziamenti per Nuova Sabatini, piano straordinario Made in Italy, contratti di sviluppo, aree di crisi complessa. Le richieste del MiSe per queste norme arrivano a 1,3 miliardi, si dovrà capire se saranno interamente accettate dal Tesoro .