Le imprese agricole e agroalimentari che vogliono realizzare o che hanno realizzato investimenti per la realizzazione o l’ampliamento di infrastrutture informatiche finalizzate al potenziamento del commercio elettronico possono usufruire di un credito d’imposta. Sono agevolabili anche le spese per attività e progetti legati all’incremento delle esportazioni. Vediamo nel dettaglio come funziona. Il bonus agricoltura è valido per le annualità 2021, 2022 e 2023 con un plafond annuale di 5 milioni di euro.
Il bonus agricoltura si rivolte alle reti di imprese agricole e agroalimentari, anche costituite in forma cooperativa o riunite in consorzi o aderenti ai disciplinari delle «strade del vino.
Trattandosi di reti di imprese, occorre distinguere tra le reti soggetto e le reti contratto. Infatti, nel caso di reti contratto, la domanda di credito andrà presentata dalla singola impresa aderente, per la quota di costo imputabile. Se le spese sono state sostenute interamente da un’impresa e poi ribaltate sulle altre imprese della rete contratto, la quota di costo rendicontabile sarà data da questo ribaltamento.
Nel caso delle reti soggetto invece, essendo presente la personalità giuridica, la domanda andrà presentata da queste ultime.
Le spese agevolabili sono quelle sostenute per la realizzazione e l’ampliamento di infrastrutture informatiche finalizzate al potenziamento del commercio elettronico, con particolare riferimento al miglioramento delle potenzialità di vendita a distanza di clienti finali residenti fuori del territorio nazionale, per la creazione, di depositi fiscali virtuali nei paesi esteri, per favorire la stipula di accordi con gli spedizionieri doganali, anche ai fini dell’assolvimento degli oneri fiscali, e per le attività e i progetti legati all’incremento delle esportazioni.
E’ quanto riportato nel protocollo 174713/2022 dell’Agenzia delle Entrate che specifica alcune voci di spesa, quali:
Il credito d’imposta è pari al 40 per cento e ha un limite di 50 mila euro per le piccole e medie imprese operanti nella produzione primaria di prodotti agricoli e per le per le piccole e medie imprese agroalimentari, mentre per le grandi imprese che operano nel settore della produzione primaria di prodotti agricoli è previsto un tetto pari a 25mila euro.
Il bonus non è cumulabile con altri aiuti di Stato o altre misure che facciano superare le soglie di aiuto previste per i settori di riferimento.
Il credito può essere usato esclusivamente in compensazione, previa certificazione contabile delle spese effettivamente sostenute nell’esercizio, a cura di un Revisore Legale o dal presidente del collegio sindacale.
Il credito di imposta non è automatico, bensì è necessario compilare sul cassetto fiscale e inviare apposita richiesta di accesso all’agevolazione.
Questo perché, essendo previsto un plafond di risorse per esercizio, le autorità competenti procederanno al ricalcolo e alla rideterminazione della percentuale di credito spettante in base al rapporto tra entità delle domande pervenute e risorse disponibili.
Per richiedere il bonus sulle spese effettuate nel 2021, il modulo va inviato entro il 20 ottobre 2022.
Per le annualità 2022 e 2023, invece, il modulo andrà inviato dal 15 febbraio al 15 marzo dell’anno successivo a quello di realizzazione degli investimenti.
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