15 Luglio 2022
Incentivi Blockchain, AI e IoT: 45 milioni per le imprese
Pronti ai blocchi di partenza i milioni stanziati dal “Fondo per lo sviluppo delle tecnologie e delle applicazioni di intelligenza artificiale, blockchain e internet of things”, istituito dall’art. 1, comma 226 della legge di bilancio 2019, pari a 45, che saranno rilasciati a fine settembre. In questo caso il soggetto gestore sarà Infratel e non il solito Invitalia.
Per essere precisi si parla di 14 settembre come data di precaricamento delle informazioni e del 21 settembre come data ufficiale di presentazione delle domande.
Cosa finanzia il bando?
L’agevolazione è stata prevista per la concessione e l’erogazione delle agevolazioni in favore di progetti di ricerca, sviluppo e innovazione funzionali allo sviluppo delle tecnologie e delle applicazioni di intelligenza artificiale, blockchain e internet of things.
Per essere sicuri che i progetti da presentare possano rientrare nel bando, ripassiamo alcune definizioni.
- Per “ricerca industriale” si intende la ricerca pianificata o le indagini critiche miranti ad acquisire nuove conoscenze e capacità da utilizzare per sviluppare nuovi prodotti, processi o servizi o per apportare un notevole miglioramento ai prodotti, processi o servizi esistenti.
- Con “sviluppo sperimentale” si indica l’acquisizione, la combinazione, la strutturazione e l’utilizzo delle conoscenze e capacità esistenti di natura scientifica, tecnologica, commerciale e di altro tipo allo scopo di sviluppare prodotti, processi o servizi nuovi o migliorati.
- L’“innovazione dell’organizzazione” è l’applicazione di nuovi metodi organizzativi nelle pratiche commerciali, nell’organizzazione del luogo di lavoro o nelle relazioni esterne di un’impresa.
- Mentre l’“innovazione di processo” è l’applicazione di un metodo di produzione o di distribuzione nuovo o sensibilmente migliorato (inclusi cambiamenti significativi nelle tecniche, nelle attrezzature o nel software).
In quali settori è possibile proporre un progetto?
I settori strategici prioritari individuati per l’attuazione dell’intervento sono:
- industria e manifatturiero;
- sistema educativo;
- agroalimentare;
- salute;
- ambiente ed infrastrutture;
- cultura e turismo;
- logistica e mobilità;
- sicurezza e tecnologie dell’informazione;
- aerospazio.
Come sono ripartite le risorse finanziarie?
Come anticipato, sono 45 i milioni di euro stanziati per finanziare i progetti sulle tematiche di blockchain, intelligenza artificiale e Internet delle Cose. Nello specifico, le risorse sono così ripartite:
- In base all’argomento
- 25 milioni di euro per progetti volti a favorire lo sviluppo dell’intelligenza artificiale;
- 10 milioni di euro per progetti volti a favorire lo sviluppo della tecnologia Blockchain;
- 10 milioni di euro per progetti di sviluppo delle tecnologie Internet of things (IoT).
- In base alla dimensione aziendale
- Il 60% delle risorse è riservato a progetti proposti da PMI.
- In base al territorio
- Il 34% delle risorse è riservato alle regioni del Mezzogiorno.
Chi sono i soggetti beneficiari?
Possono partecipare:
- le imprese industriali dirette alla produzione di beni e servizi, le imprese artigiane;
- le attività di trasporto;
- le imprese agro-industriali che svolgono prevalentemente attività industriale;
- le imprese che esercitano le attività ausiliarie alle precedenti;
- i Centri di ricerca.
I progetti di investimento possono essere presentati da soggetti singoli o in forma aggregata, in numero non superiore a cinque soggetti.
Occorre che tutti i partecipanti siano in regime di contabilità ordinaria e abbiano almeno due bilanci approvati.
Le Grandi imprese possono partecipare sono in progetti che prevedono collaborazioni con PMI.
Quali sono le caratteristiche dei progetti?
I programmi di investimento devono riguardare una o più tecnologie di quelle sopra indicate. In caso di co-presenza occorrerà indicare in domanda la tecnologia prevalente.
A seconda della tipologia di progetto, dovrà essere conseguito uno specifico risultato ultimo:
- per le categorie “ricerca industriale” e “sviluppo sperimentale”, rispettivamente:
- lo studio, la progettazione, la realizzazione e il test di un prototipo in ambiente di laboratorio o, in alternativa, in un ambiente dotato di interfacce di simulazione verso sistemi esistenti e la realizzazione di linee pilota ai fini della convalida delle tecnologie previste dal Fondo;
- la costruzione di prototipi, la dimostrazione, la realizzazione di prodotti pilota, test e convalida di prodotti, processi o servizi nuovi o migliorati;
- per i progetti rientranti nelle categorie “innovazione dell’organizzazione” o di “innovazione di processo”, rispettivamente:
- l’applicazione di nuovi metodi organizzativi nelle pratiche commerciali, nell’organizzazione del luogo di lavoro o nelle relazioni esterne di un’impresa;
- l’applicazione di un metodo di produzione o di distribuzione nuovo o sensibilmente migliorato (inclusi cambiamenti significativi nelle tecniche, nelle attrezzature o nel software).
Le spese di progetto devono essere comprese tra 500 mila euro e due milioni. I lavori dovranno iniziare perentoriamente successivamente alla data di presentazione del contributo.
La durata dei progetti deve essere di almeno 24 mesi e non superare i 30, fatta salva la possibilità di richiedere una proroga di massimo sei mesi.
Quali spese di progetto sono ammesse dal bando?
E’ possibile rendicontare le spese di:
- personale;
- strumentazione e attrezzatura;
- ricerca contrattuale, conoscenze e brevetti, licenze, consulenze o servizi equivalenti;
- spese generali e altri costi di servizio.
Quali sono le agevolazioni concesse dal bando?
A seconda del Regolamento di appartenenza (GBER o de minimis) e della tipologia di progetto realizzato, il bando indica le soglie massime di contributo.
Per le attività di ricerca industriale:
- 70% delle spese ammissibili per le imprese di micro e piccola dimensione;
- 60% per le medie imprese;
- 50% per le grandi imprese e per gli Organismi di ricerca.
Per le attività di sviluppo sperimentale:
- 45% per le imprese di micro e piccola dimensione;
- 35% per le medie imprese;
- 25% per le grandi imprese e per gli Organismi di ricerca.
Per le attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale, fermo restando il limite dell’intensità massima di aiuto pari all’80% dei costi ammissibili, è riconosciuta a ciascun partecipante una MAGGIORAZIONE pari al 15%, in presenza di progetti che prevedono:
- una collaborazione effettiva tra imprese di cui almeno una PMI e purché ciascuno dei soggetti proponenti non sostenga da solo più del 70% dei costi complessivi ammissibili, o
- una collaborazione effettiva tra un’impresa e uno o più Organismi di ricerca, nell’ambito della quale tali organismi sostengono almeno il 10% dei costi ammissibili e hanno il diritto di pubblicare i risultati della propria ricerca.
Per i progetti relativi all’innovazione dei processi e all’innovazione dell’organizzazione:
- 50% dei costi ammissibili per le PMI;
- 15% per le imprese di grande dimensione e per gli Organismi di ricerca.
Gli aiuti alle grandi imprese sono compatibili purché tali imprese collaborino effettivamente con le PMI nell’ambito dell’attività sovvenzionata e le PMI coinvolte sostengano almeno il 30 per cento del totale dei costi ammissibili.
Mentre il precedente Decreto del 6 dicembre 2021 indicava diverse tipologie di forma di contributo, tra cui finanziamento agevolato, contributo in conto impianti, contributo in conto capitale, contributo diretto alla spesa, contributo in conto interessi e partecipazione al capitale di rischio (venture capital); nel nuovo decreto dello scorso 24 giugno non è stata resa nota la natura dei contributi.
Come si presenta il progetto?
La domanda viene caricata digitalmente seguendo le istruzioni fornite dal Soggetto Gestore, che provvederà a esaminare le domanda in ordine cronologico di ricezione e in base a precisi criteri quali:
- Fattibilità del progetto
- Rilevanza dei risultati attesi
- Grado di innovazione
- Interesse industriale
- Potenzialità di sviluppo
L’erogazione del contributo avviene in non più di tre soluzioni, più un’ultima a saldo che dovrà essere tassativamente del 10%.
E’ possibile chiedere una tranche in qualità di anticipo tramite presentazione di fideiussione bancaria; le rendicontazioni a SAL invece andranno presentate con cadenza annuale.