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Bando “Un negozio non è solo un negozio” 2022

All’interno del Programma per il sostegno all’economia di prossimità del Comune di Bari, il Comune di Bari ha pubblicato l’edizione 2022 del bando “Un negozio non è solo un negozio”.

Si tratta di un bando a sportello volto a sostenere le attività commerciali baresi con contributi a fondo perduto fino a 50 mila euro e servizi di supporto e networking a fronte di progetti di sviluppo commerciale. Vediamo i dettagli.

Quali devono essere le finalità dei progetti?

I progetti da presentare sulla misura in esame possono essere finalizzati a uno o più obiettivi tra i seguenti:

  • innovazione, specializzazione e personalizzazione dell’offerta
  • rifunzionalizzazione e ibridazione degli spazi
  • digitalizzazione (ad esempio, sistemi per il commercio elettronico, sistemi di prenotazione online, metodi di pagamento digitale, ecc.)
  • sostenibilità ambientale (ad esempio, interventi per il risparmio energetico, interventi per il risparmio ed il riutilizzo delle acque, allestimenti green, mezzi di mobilità a basso consumo, ecc.)
  • accessibilità (ad esempio, abbattimento delle barriere architettoniche, ecc.)
  • uso e valorizzazione dello spazio pubblico (ad esempio, allestimenti, interventi di arredo urbano, ecc.)
  • commercio consapevole (ad esempio, istanze innovative riferite a scelte commerciali etiche, ecologiche e sociali, ecc.)
  • sicurezza (ad esempio, allarmi antintrusione, impianti di videosorveglianza, vetrine antisfondamento, nebbiogeno, ecc.).

I progetti di sviluppo commerciale possono essere sviluppati in partnership con enti pubblici, scuole, università, imprese e altre organizzazioni pubbliche e/o private che intendano sostenere l’attività in modo gratuito.

I tempi di progetto non possono essere inferiori ai 6 mesi e non possono durare oltre i 12 mesi, fatta salva la possibilità di chiedere un’unica proroga per un tempo massimo di un terzo della durata inizialmente prevista.

Quali sono le spese ammissibili al progetto?

Potranno essere rendicontate diverse spese a valere sui progetti presentati. Alcune di queste andranno classificate come “spese per investimenti”, altre come “spese di esercizio”.

Le spese per investimenti ammissibili riguardano:

  • a. opere edili, impiantistiche ed assimilate;
  • b. arredi, macchinari, attrezzature, beni e automezzi di tipo commerciale, purché dimensionati all’effettiva attività da svolgersi, identificabili singolarmente e a servizio esclusivo dell’unità commerciale/produttiva oggetto del contributo2 ;
  • c. programmi informatici, commisurati alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa;
  • d. investimenti iniziali in comunicazione e marketing, quali identità visiva, sito web, applicazioni, piattaforme e-commerce, azioni di marketing per il lancio del prodotto/servizio, ecc.;
  • e. spese di progettazione tecnica e direzione lavori e servizi di consulenza e assistenza tecnica ai lavori e agli allestimenti;

Sono ammissibili le seguenti spese di esercizio:

  • a. risorse umane interne ed esterne funzionali alla realizzazione delle attività di progetto;
  • b. materie prime, semilavorati e materiali di consumo;
  • c. locazione di locali commerciali e noleggio di beni funzionali alla realizzazione delle attività di progetto;
  • d. canoni e abbonamenti (banche dati, servizi software, servizi cloud, registrazione domini, servizi di posizionamento sui motori di ricerca, campagne di web marketing, ecc.);
  • e. servizi specialistici funzionali alla realizzazione delle attività di progetto;
  • f. spese generali forfettarie (nella misura massima del 10% del totale delle altre spese di gestione).

Quali soggetti possono partecipare?

Le attività dovranno essere dimensionate come micro o piccole imprese già costituite operanti nei settori di:

  • a. commercio al dettaglio di vicinato;
  • b. artigianato;
  • c. somministrazione di alimenti e bevande;
  • d. turismo;
  • e. cultura e tempo libero;
  • f. servizi.

In aggiunta, dovranno rispettare i requisiti per l’accesso al regime de minimis. Ulteriore caratteristica è la sede operativa fissa con almeno un locale al pianterreno, aperto al pubblico e con affaccio diretto alla strada.

Quale tipo di contributo prevede la misura?

Ogni progetto potrà ambire ad ottenere un contributo massimo di 50.000,00 €, di cui:

  • un 80% per la copertura delle spese di investimento;
  • il restante 20% a copertura delle spese di gestione.

L’erogazione del contributo può avvenire in due tranche:

  • un primo 70% in qualità di anticipo, dietro presentazione di fideiussione bancaria;
  • il restante 30% al termine del progetto, previa presentazione della relazione del progetto realizzato e alla rendicontazione delle spese, opportunamente validate. La rendicontazione delle spese andrà presentata entro 60 giorni dalla conclusione del progetto.

Quali informazioni devono emergere dalla domanda di contributo?

La domanda dovrà essere presentata telematicamente e inviata tramite PEC all’indirizzo politichedellavoro.comunebari@pec.rupar.puglia.it secondo gli appositi modelli resi dal Comune. Ad ogni modo, la domanda di contributo dovrà contenere, in forma più o meno sintetica, informazioni inerenti l’azienda proponente, la descrizione del progetto, l’analisi di settore, gli obiettivi del progetto, le risorse necessarie per la realizzazione del progetto, la fattibilità del progetto, l’innovatività del progetto e le ricadute sul territorio, la sostenibilità del progetto.

Quali sono le tempistiche di partecipazione alla misura?

Il bando rimarrà aperto fino al 30/06/2023, salvo precedente esaurimento dei fondi. I progetti verranno esaminati in ordine cronologico di presentazione della domanda.

 

Per maggiori informazioni:

matteo.romito@opengroupitalia.it

Tags: Misure territoriali

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