Si aprirà il prossimo 25 luglio lo sportello per la presentazione di progetti per la costruzione di autobus elettrici – non ibridi – a valere sul PNRR all’interno della missione denominata “Sviluppo di una leadership internazionale, industriale e di ricerca e sviluppo nel campo degli autobus elettrici”.
Lo strumento di incentivazione introdotto dal PNRR mira a sostenere la realizzazione di programmi di investimento funzionali alla trasformazione verde e digitale dell’industria degli autobus attraverso la produzione di veicoli elettrici e connessi.
Nello specifico, i programmi di investimento produttivi devono essere finalizzati:
Agli stessi programmi possono essere abbinati progetti formativi (per un massimo del 10%) e di ricerca industriale e/o sviluppo sperimentale.
Possono partecipare tutte le imprese, di qualunque dimensione, regolarmente iscritte nel Registro delle Imprese che non si trovino in difficoltà o siano in crisi.
Partiamo dall’entità delle spese: minimo 1 milione di euro e massimo 20 milioni. Sopra i 20 milioni verranno costituiti dei Contratti di Sviluppo.
Un importo pari al 40% delle risorse (si parla di 300 milioni a valere sulla missione, ma sono solo 80 milioni quelli previsti inizialmente a copertura dello sportello in apertura) è riservato alle regioni del Mezzogiorno: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
Ad ogni modo, un 25% delle spese dovrà essere autofinanziato.
I programmi di investimento produttivo potranno riguardare:
I piani di investimento dovranno essere avviati successivamente alla data di presentazione della domanda e conclusi entro 36 mesi dal provvedimento di concessione.
Le spese dovranno essere riferite all’acquisto e alla costruzione di immobilizzazioni. E’ possibile rendicontare costi inerenti:
Nel caso di grandi imprese, le spese ammissibili devono superare l’ammortamento degli attivi relativi all’attività da modernizzare durante i tre esercizi finanziari precedenti. Nel caso di un progetto di diversificazione di uno stabilimento esistente, i costi ammissibili devono superare almeno del 200% il valore contabile degli attivi riutilizzati.
I beni agevolati devono rimanere all’interno dell’unità produttiva per almeno 5 anni (3 in caso di PMI).
Nel caso in cui i programmi di investimento prevedano anche progetti di RS e/o formazione, potranno essere rendicontate anche le spese di personale, consulenze, attrezzature, docenza e spese generali.
E’ previsto un mix agevolativo tra contributo a fondo perduto e finanziamento agevolato. Il totale delle agevolazioni non può superare il 25% delle spese di progetto.
Circa il finanziamento, la durata massima è di 10 anni e il tasso agevolato sarà pari al 20% del tasso di riferimento vigente alla data di concessione. Sotto i 10 milioni di euro, i finanziamenti non sono assistiti da forme di garanzia.
E’ possibile cumulare altre agevolazioni con la presente misura, nel rispetto del principio del “doppio finanziamento”.
La domanda andrà presentata telematicamente sul portale di Invitalia, secondo i moduli e le procedure previste.
Le domande verranno evase in base a una procedura valutativa a sportello. I programmi di investimento che avranno esito positivo, riceveranno la comunicazione di concessione entro 90 giorni dalla delibera di ammissione.
Le agevolazioni sono concesse in un massimo di cinque erogazioni, di cui:
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