20 Luglio 2022
50 milioni per l’area industriale di Torino
A seguito dell’approvazione dell’accordo di programma, che vede l’area industriale di Torino riconosciuta come “area di crisi complessa”, le imprese potranno, a partire dal prossimo 25 luglio, proporre progetti del valore di almeno un milione di euro finalizzati al rilancio delle attività e all’aumento dei livelli occupazionali.
Quali obiettivi devono perseguire i progetti per l’area industriale di Torino?
I progetti di investimento che potranno essere presentati, devono prevedere il raggiungimento di uno o più dei seguenti obiettivi:
- Rilancio delle attività imprenditoriali
- Salvaguardia/aumento dei livelli occupazionali
- Progetti di ricerca e sviluppo industriale e di trasferimento tecnologico
- Sviluppo dei settori automotive e dell’areospazio.
Si punta infatti alla creazione di un Hub Automotive e di un Hub Aerospazio.
Che caratteristiche devono avere i progetti per l’area industriale di Torino?
Le iniziative devono prevedere la realizzazione di programmi di investimento produttivo e/o programmi di investimento per la tutela ambientale. E’ possibile che tali programmi siano arricchiti da progetti per l’innovazione dell’organizzazione e/o innovazione di processo, progetti di ricerca e/o di sviluppo sperimentale e da progetti per la formazione del personale.
Occorre ricordare che è fondamentale la previsione del mantenimento o dell’incremento del numero di addetti dell’unità produttiva sede del progetto. Nel caso di progetti presentati da reti di imprese, questo requisito va rispettato dalle singole imprese della rete.
Il piano occupazionale dovrà essere concluso entro 12 mesi, pena la rimodulazione delle agevolazioni previste.
Come anticipato, i piani di investimento devono prevedere un minimo di spesa di 1 milione di euro.
Nelle reti di imprese, le singole partecipanti dovranno partecipare con spese pari ad almeno 400.000,00 € cadauna.
Quali sono le spese ammissibili per l’area industriale di Torino?
E’ possibile rendicontare le seguenti voci di costo:
- suolo aziendale e sue sistemazioni (max 10%);
- opere murarie e assimilate e infrastrutture specifiche aziendali (con possibili limitazioni);
- macchinari, impianti ed attrezzature varie;
- programmi informatici dedicati esclusivamente all’utilizzo dei beni di cui alla lettera c), commisurati alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa;
- immobilizzazioni immateriali da giustificare tramite perizia giurata (max 50%);
- beni strumentali, materiali e immateriali, funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dell’impresa secondo il modello “Impresa 4.0”, ivi compresi i beni che utilizzano le tecnologie di Intelligenza Artificiale, Blockchain e Internet of Things.
Nel caso i programmi prevedano anche progetti di innovazione dell’organizzazione potranno essere altresì rendicontate spese di personale e costi extramuros; nel caso di progetti formativi, tutti i costi ad essi inerenti (es – personale coinvolti, docenza, spese generali..).
Chi sono i soggetti istituzionali coinvolti?
L’accordo di programma già sottoscritto lo scorso dicembre vede come attori il MISE, l’ANPAL, Regione Piemonte, il Comune di Torino, ICE e Invitalia, che è l’attuale soggetto gestore.
Chi sono le possibili imprese proponenti per l’area industriale di Torino?
Potranno presentare domanda le società:
- già costituite in forma di capitali,
- cooperative,
- in un minimo di 3 e un massimo di 6 che ricorrano al contratto di rete per presentare un progetto come rete di imprese.
Inoltre, è bene definire i confini dell’area industriale di Torino, composta da 112 comuni, che sono:
Ala di Stura, Almese, Alpignano, Avigliana, Balangero, Balme, Beinasco, Borgaro Torinese, Borgone Susa, Brandizzo, Brozolo, Bruino, Brusasco, Bruzolo, Buttigliera Alta, Cafasse, Candiolo, Cantoira, Caprie, Casalborgone, Caselette, Caselle Torinese, Castagneto Po, Castagnole Piemonte, Castiglione Torinese, Cavagnolo, Ceres, Chialamberto, Chianocco, Chiusa di San Michele, Chivasso, Cinzano, Ciriè, Coassolo Torinese, Coazze, Collegno, Condove, Corio, Druento, Fiano, Gassino Torinese, Germagnano, Giaveno, Givoletto, Groscavallo, Grosso, Grugliasco, La Cassa, La Loggia, Lanzo Torinese, Lauriano, Leini, Lemie, Lombardore, Mathi, Mezzenile, Monastero di Lanzo, Moncalieri*, Montanaro, Monteu da Po, Nichelino, Nole, None, Orbassano, Pessinetto, Pianezza, Piobesi Torinese, Piossasco, Reano, Rivalba, Rivalta di Torino, Rivarossa, Rivoli, Robassomero, Rocca Canavese, Rosta, Rubiana, San Benigno Canavese, San Carlo Canavese, San Didero, San Francesco al Campo, San Gillio, San Gioiro di Susa, San Maurizio Canavese, San Mauro Torinese, San Raffaele Cimena, San Sebastiano da Po, Sangano, Sant’Ambrogio di Torino, Sant’Antonino di Susa, Sciolze, Settimo Torinese, Torino*, Trana, Traves, Usseglio, Vaie, Val della Torre, Valgioie, Vallo Torinese, Varisella, Vauda Canavese, Venaria Reale, Verolengo, Villanova Canavese, Villar Dora, Villar Focchiardo, Villarbasse, Vinovo, Viù, Volpiano, Volvera
Quali tipi di agevolazioni sono previste per l’area industriale di Torino?
Le imprese potranno richiedere un mix tra finanziamenti agevolati, contributi a fondo perduto in qualità di contributi in conto impianti e di contributo diretto alla spesa.
La soglia massima di contributo prevista è del 75%, di cui la quota di finanziamento agevolato non potrà essere maggiore del 20% del progetto di investimento.
E’ comunque previsto l’obbligo in capo al soggetto proponente di apportare almeno il 25% della spesa ammissibile attraverso risorse proprie, ovvero mediante finanziamento esterno.
Qual è l’iter di domanda e quali sono i tempi di istruttoria?
La domanda andrà presentata telematicamente secondo le istruzioni e i moduli forniti da Invitalia, nel periodo compreso tra il 25 luglio e il 20 settembre.
Chiuso lo sportello, Invitalia si è preservata un tempo di 20 giorni per la pubblicazione della graduatoria di ammissione alla fase di valutazione.
Quali sono i criteri di valutazione per l’ammissione dei progetti?
I criteri di valutazione rispecchiano gli obiettivi finali dell’accordo di programma.
Sarà quindi fondamentale l’incremento occupazionale.
Verrà poi data priorità alla fabbricazione di apparecchiature elettriche e mezzi di trasporti, nonché telecomunicazioni.
In secondo luogo, vengono i settori della metallurgia, tessile e pellame, chimico, minerario, elettronica e produzione di software. Gli altri settori sono ammessi ma non otterranno alcun punteggio premiale.
In ultimo, ma non per importanza, verrà data maggiore importanza ai progetti in tutela ambientale, industria 4.0 e finalizzati all’acquisizione di attivi aziendali.
Esistono poi priorità di valutazione nel caso di domande con le stesse caratteristiche:
- stesso punteggio: prevale il maggiore incremento occupazionale
- stesso incremento occupazionale: prevale il minor importo di agevolazioni richieste
- stessa agevolazione richiesta: ordine cronologico di presentazione delle domande.
La misura è cumulabile con altre agevolazioni?
E’ possibile il cumulo con altre misure, sempre nel rispetto del Regolamento GBER.