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Incentivi fiscali

Credito di imposta per investimenti (ex iperammortamento)

Introduzione

Come funziona il credito d’imposta per beni strumentali?

Il credito d’imposta per investimenti in beni strumentali è un incentivo fiscale automatico che permette di ottenere fino al 40% del valore imponibile dell’investimento sostenuto in beni materiali e immateriali.

Sono escluse le locazioni operative.

Le percentuali di credito si distinguono a seconda della natura del bene oggetto di investimento.

In caso di beni tecnologicamente avanzati, anche detti 4.0 e riscontrabili nell’Allegato A della L. 232/2016,

nel 2022 si applicavano le seguenti:

  • 40% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro
  • 20% del costo per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 10 milioni di euro
  • 10% del costo per la quota di investimenti tra i 10 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 20 milioni di euro.

nel 2023, invece, le seguenti:

  • 20% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro
  • 10% del costo per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 10 milioni di euro
  • 5% del costo per la quota di investimenti tra i 10 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 20 milioni di euro.

Se ad essere 4.0 sono i software (vedi Allegato B della legge 232/2016) allora l’aliquota applicabile è pari al 50% per gli investimenti (sino a 1 mln) effettuati nel 2022. Il 20% per il 2023, 15% per il 2024 e 10% per il 2025.

In ultimo, nel caso in cui gli investimenti riguardino beni materiali o immateriali ordinari – cioè non 4.0 e perciò non rientranti in nessuno degli allegati sopra indicati – le percentuali applicabili sono:

Per i beni materiali:

  • 2022: 6% nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 2 milioni di euro.

Per i beni immateriali:

  • 2022: 6% nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 1milione di euro.

É bene ricordare che gli investimenti che rientrano nel 2022 sono quelli effettuati entro il 31/12/2022, oppure per i quali si versa un acconto pari ad almeno il 20% entro il 31/12/2022 e la consegna del bene avvenga entro il 30/06/2023. Con la Legge di Bilancio 2022, slittano i termini per la consegna da giugno a settembre 2023; precisiamo che lo slittamento riguarda esclusivamente i beni materiali 4.0 e quindi quelli inseriti all’interno dell’Allegato A della L. 232/2016. Pertanto, questi investimenti prenotati entro il 31 dicembre 2022 ed effettuati entro il 30 settembre 2023 potranno godere delle aliquote previste per l’anno 2022.

FAQ

Cos’è il credito imposta per investimenti in beni strumentali?

Il credito di imposta per investimenti in beni strumentali ex – iperammortamento è un incentivo fiscale, che permette di ottenere fino al 50% del valore imponibile dell’investimento sostenuto in beni materiali e immateriali fondamentali per l’esercizio d’impresa.

Quando si applica il credito di imposta per investimenti in beni strumentali?

Può essere fruito dalle imprese – indipendentemente dalla natura giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione, dal regime contabile e dal sistema di determinazione del reddito ai fini fiscali – e dagli esercenti arti e professioni che effettuano investimenti in beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato, a decorrere dal 16 novembre 2020 e fino al 31 dicembre 2022.

Come si ottiene il credito d’imposta per beni strumentali?

Il credito di imposta è una misura automatica, questo significa che non sarà necessario effettuare nessuna richiesta.

Lo scorso ottobre il MiSE ha pubblicato un decreto direttoriale prevedendo la compilazione di alcuni moduli di comunicazione dando accesso al credito del tutto facoltativi e che hanno il fine ultimo di monitorare l’utilizzo della misura da parte dei contribuenti.

Per la fruizione sarà importante differenziare la tipologia di bene oggetto di investimento:

  • Nel caso di beni ordinari, è possibile usufruire del rispettivo credito a partire dal momento di entrata in funzione del bene;
  • E nei beni 4.0 dalla loro interconnessione, cioè dal momento in cui è possibile uno scambio informativo documentato bidirezionale.

Inoltre, nel caso di beni 4.0 sarà necessario essere in possesso o di una dichiarazione sostitutiva di atto notorio che attesti l’interconnessione del bene o, per i beni di valore superiore a 300.000,00 €, di una perizia asseverata.

Per quanto riguarda i beni ordinari invece, la normativa di riferimento non richiede alcun documento, né comunicazione facoltativa.

Ciò che non può mai mancare, indipendentemente dalla tipologia di bene strumentale, è l’indicazione in fattura e in tutta la documentazione contabile del riferimento normativo. Per l’esercizio 2021 il riferimento è la L. 178/2020 art. 1 commi dal 1051 al 1063.

Quali beni strumentali rientrano nel credito d’imposta?

Come calcolare il credito di imposta per investimenti in beni strumentali?

Nonostante tanti beni vengono utilizzati giornalmente dalle aziende, non tutti i beni sono strumentali. Ai fini del credito di imposta, un bene è strumentale s’è fondamentale per l’esercizio dell’attività di impresa, ovvero per il suo core-business.

Come calcolare il credito di imposta per investimenti in beni strumentali?

Per calcolare il credito di imposta per beni strumentali ex- iperammortamento basterà applicare la percentuale di credito sul valore imponibile dell’investimento.

Vantaggi per l’imprenditore, case study, esempi

I grandi vantaggi del credito d’imposta per investimenti in beni strumentali

  • È cumulabile con altri incentivi.
  • Si tratta di un contributo in conto impianti e non una sopravvenienza attiva. Influisce sul valore del bene, riducendo in bilancio l’importo ammortizzabile oppure viene suddiviso nel tempo nella categoria dei ricavi
  • per tutta la durata del processo di ammortamento. Inoltre, incide positivamente sul rating e sul MOL, consentendo anche di abbassare il costo del denaro.
  • Non comporta l’accredito di una somma sul c/c aziendale ma si fruisce in compensazione, pur essendo un contributo a fondo perduto; le imposte non versate restano nelle casse dell’azienda, quindi è liquidità da non restituire.
  • É meglio di un contributo a fondo perduto perché non si deve attendere nessun accredito a seguito di una rendicontazione.
  • Consente di abbattere il costo degli investimenti.
  • Ha tempi molto brevi di maturazione: all’inizio dell’esercizio successivo è già possibile compensare le imposte.

Metodo Open

Raggiungere il massimo beneficio, solo con metodo si può fare

L’approccio strutturato di Open Group Italia permette di progettare l’intero programma formativo, stimando il beneficio fiscale e accompagnando l’azienda alla maturazione del beneficio durante tutto l’anno, correggendo di volta in volta eventuali scostamenti dal piano iniziale.

Le fasi di progetto sono sei, articolate secondo il seguente schema:

FASE 1: valutazione degli asset sui quali si intende fruire dell’agevolazione e individuazione dei requisiti (formali e tecnici) posseduti;
FASE 2: strategia di raggiungimento dei requisiti mancanti per essere “4.0 compliant”; eventuale software selection (o selezione di tecnologie utili alla interconnessione e integrazione(, supporto all’innovazione e ottimizzazione di processo;
FASE 3: ​coinvolgimento e coordinamento di tutti gli stakeholder per un’attività ottimizzata e efficiente, basata sulle reali esigenze operative;
FASE 4: verifica sul campo del raggiungimento del livello 4.0 richiesto dalla norma e raccolta dei documenti tecnico-economici necessari alla redazione della perizia;
FASE 5: redazione della perizia (con possibilità di assevera notarile) e confezionamento del dossier tecnico;
FASE 6: assistenza in caso di verifica fiscale.

L’approccio integrato Open – ancora più raffinato – permette di incrementare il livello della proposta consulenziale: non si limita a valutare la singola misura agevolativa, ma armonizza il maggior numero di strumenti possibile per finanziare e supportare al massimo grado l’intero progetto, in ogni sua singola voce di costo.
In tal modo si sviluppa un rapporto di totale sinergia tra Open Group Italia e i beneficiari del credito per investimenti in beni strumentali: conoscere le intenzioni di investimento, i desiderata e i sogni dei nostri partner è il primo passo per individuare gli strumenti funzionali a trasformarli in risultati.

Anni di approfondimento, certificazioni 4.0 ed esperienza permettono a Open Group Italia di performare in tutti gli ambiti tecnologici e industriali, con un ulteriore step di dettaglio nei confronti di:

  • forni e impianti per il trattamento termico
  • magazzini automatici
  • macchine di confezionamento e riempitrici
  • frese, torni ed altre macchine utensili
  • stampanti 3D
  • pantografi
  • macchine per l’estrusione e la lavorazione delle materie prime del settore alimentare e petfood
  • macchine di taglio e lavorazioni laser
  • macchine e isole robotizzate per l’assemblaggio
  • mezzi speciali per la raccolta ed il trattamento dei rifiuti
  • nastri, rulliere e sistemi di movimentazione
  • muletti e impianti AGV/LGV
  • macchine per il controllo qualità di latte, vino, cereali
  • macchine da laboratorio
  • impianti complessi e linee ad elevata automazione

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