Gestire le variabili economiche e organizzative per assicurare la continuità del business: adeguarsi al nuovo Codice per la crisi d’impresa.
Pianificare e fare strategia è l’indiscutibile azione per garantire lo sviluppo e la vita di un’impresa.
Da marzo 2019 è diventato anche un obbligo, con l’entrata in vigore della riforma della crisi d’impresa, che ha rovesciato le prospettive e le modalità di gestione delle crisi in vigore dal 1942.
La priorità, il focus della riforma è la prevenzione delle crisi e, quindi, intercettare segnali di potenziali crisi future per evitarle.
Capire i segnali di una futura crisi è l’aspetto principale da risolvere perché può essere diverso per ogni impresa.
I segnali, o per meglio dire, gli indizi di una potenziale futura crisi sono come semi che mettono radici anni prima della manifestazione economico finanziaria.
Il lavoro da fare è, quindi, cercare le variabili chiave, ossia quegli elementi qualitativi che caratterizzano l’impresa il cui variare e/o rallentare determina l’inizio di un peggioramento generale i cui effetti sul bilancio e sulla cassa si manifesteranno anni dopo.
Se il controllo di gestione è ormai accettato come strumento per amministrare un’impresa, cogliere indizi di future crisi è un’estensione predittiva dello stesso molto più efficace. Oggi, infatti, ogni azienda, anche micro, possiede un controllo dei costi e dell’andamento dei ricavi. Questa è la base da cui si riesce a stimare il risultato dell’anno in corso ben prima che finisca. Ma, quando il seme della crisi mette le radici, passa diverso tempo prima che spunti dal terreno e, quando accade, il controllo di gestione basico annuale serve solo a tentare di gestire la crisi ma non a evitarla.
Bisogna agire prima che il seme metta le radici.
Passare dal sistema basico a quello predittivo non è così complicato. Una volta capito cosa devo monitorare e come, riesco a farlo continuamente.
Il vantaggio enorme che ne deriva è la garanzia di sviluppo. Con la prevenzione evito le crisi, non devo gestirle con esito incerto: le salto direttamente.
Il sistema predittivo si basa su un presupposto logico: comprendi, pianifica e segui.
Quando le variabili si discostano dal piano, lo sviluppo dell’azienda è pregiudicato e, quindi, va corretto. La maggior parte delle aziende e dei propri consulenti tradizionali ha percepito la riforma della crisi come l’ennesima serie di regole e obblighi perdendo così terreno rispetto ai competitor.
Le aziende che, invece di pensare di doversi adeguare, hanno colto l’opportunità modificando il controllo di gestione facendolo diventare il controllo del piano strategico si stanno sviluppando. Gli amministratori di tale società, inoltre, evitano le pesanti responsabilità previste per chi non adegua l’organizzazione. Non solo perché hanno adempiuto a un dovere normativo ma, soprattutto, perché eviteranno alla propria azienda di andare in crisi.
Un procedimento logico di buon senso
Un approccio sartoriale su misura
- Assessment di verifica dello stato dell’arte del piano strategico
- Eventuale implementazione del piano strategico
- Analisi o eventuale Stesura e/o formalizzazione dei processi e organigramma
- Analisi programmi di innovazione e formazione,
- Analisi presenza di customer care
- Verifica di consapevolezza del clima aziendale
- Individuazione delle variabili chiave da misurare
- Costruzione dei kpi delle variabili individuate
- Monitoraggio kpi per la prevenzione delle crisi
