Skip to main content

21 Gennaio 2021

Invitalia sta alle start up come Enea Tech sta all’innovazione

Avevamo già parlato in passato di Enea Tech, il nuovo ente di cui attendevamo la costituzione, che puntava a rappresentare una delle colonne portanti dell’ecosistema delle startup innovative italiane.

Lo scorso dicembre, il Ministro dello Sviluppo Economico ha pubblicato il Decreto che dispone le modalità di funzionamento e intervento del Fondo per il trasferimento tecnologico.

Il sito della Fondazione EneaTech è già online: ci accoglie una landing page con poche informazioni, ma nulla di operativo. Infatti, seppure sia stata fondata e il suo Statuto abbia ottenuto l’approvazione del Ministero, ci vorrà ancora un po’ per far sì che gli ingranaggi inizino a girare.

Cerchiamo di capire come funzionerà il Fondo

La dotazione per l’anno 2020 è pari a 200 milioni di euro. Il fatto che la sua costituzione sia avvenuta praticamente a cavallo d’anno e che non sia ancora del tutto operativa fa sì che tale plafond potrà essere sfruttato nel 2021.

L’obiettivo principale del Fondo è la promozione di iniziative e investimenti per la valorizzazione e l’utilizzo dei risultati della ricerca a favore delle imprese, con un focus sulle Start up e sulle PMI innovative.

Per raggiungere questo scopo sono previste diverse modalità:

  • La collaborazione tra soggetti pubblici e privati;
  • La realizzazione di spin-off;
  • L’intervento tramite partecipazione indiretta in capitale di rischio e di debito, anche di natura subordinata.

Non solo società costituite, ma anche soggetti in via di costituzione o che si trovano in pre-seed e pre-sales, potranno ambire alle attività della Fondazione.

Ma quali gli ambiti su cui punta l’intervento del Fondo? E’ promossa tutta l’innovazione tecnologica, ma viene data priorità alle tecnologie healthcare, IT, green economy ed il deep tech.

Abbiamo visto come sia previsto l’intervento nel capitale delle società. All’atto pratico si tratta di investimenti in equity e quasi equity, prestiti convertibili e strumenti finanziari di partecipazione, contratti e grant, a seconda delle caratteristiche e delle esigenze del possibile beneficiario.

Per ogni impresa interessata, il Fondo potrà garantire un aiuto economico minimo di 100.000,00 €, fino ad un massimo di 15 milioni di euro.

Speriamo di vedere all’opera già nei prossimi mesi questo Fondo, che sembra costituire un nuovo tassello nel puzzle della finanza innovativa italiana.

Condividi su: